Piante aromatiche e medicinali: interesse crescente da parte dei Paesi sviluppati
Pubblicato da Annalisa Vignoli. 18 Settembre 2013.
Analisi Mercati Esteri
L’acquisto di piante aromatiche e medicinali per l’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica nell’ultimo decennio ha ricevuto una notevole spinta dalla crescita della domanda di prodotti legati alla sfera salutistica e del benessere.
Il 75-80% delle piante aromatiche e medicinali proviene dalla raccolta di colture selvatiche che crescono prevalentemente nelle zone più arretrate e povere del mondo, le condizioni di trasformazione sono precarie, e i raccolti sono fortemente soggetti a contaminazioni da microrganismi e da metalli pesanti.
Il commercio di queste piante è, in parte, regolamentato dalla CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora in pericolo di estinzione).
Parallelamente al commercio ufficiale, vi è un traffico internazionale molto ricco all’interno del quale non mancano varie forme di illegalità. Il traffico di specie vegetali protette e di loro parti usate per la produzione farmaceutica sono molto frequenti e molti medicinali e parti di piante protette dal CITES vengano introdotte nei Paesi senza le autorizzazioni necessarie.
Nel contesto europeo la raccolta spontanea è riconosciuta dalla normativa sull’agricoltura biologica, che la assimila alla coltivazione.
Il mercato europeo, in particolare, ricerca prodotti di qualità eccellente e preferibilmente biologici. In Italia negli ultimi anni si è registrata la crescita delle colture biologiche ad un tasso medio annuo del 5,4%.
Un recente studio dell’ISMEA evidenzia, inoltre, che le produzioni più fiorenti sono quelle dei succhi ed estratti vegetali,degli oli essenziali di limone e agrumi, delle piante officinali utilizzate principalmente in profumeria e medicina, dei miscugli di sostanze odorifere, alcoliche e non alcoliche, utilizzate dall’industria alimentare e non e dei coloranti vegetali.
Rispetto ai flussi mondiali di piante aromatiche e medicinali, l’Italia copre circa l’1% del totale. Una quota che potrebbe aumentare notevolmente, soprattutto perchè il prodotto italiano si posiziona sulla fascia alta del mercato: quella più dinamica.
I risultati emersi dall’analisi dei flussi internazionali evidenziano segnali decisamente positivi per i produttori di piante aromatiche e medicinali che dopo anni di sostanziale stabilità hanno visto crescere il mercato a tassi considerevoli.
I principali esportatori di piante aromatiche e medicinali sono la Cina con una quota pari a un quarto del mercato e l’India (quasi il 6%).
I due paesi sono accomunati da un vasto areale produttivo e da una forte concentrazione tecnica di produzione.
Assumono tali posizioni grazie a specifiche vocazioni produttive ed a tradizioni che li caratterizzano sul terreno della gastronomia, delle pratiche mediche e salutistiche.
Negli ultimi tre anni la crescita media annua in euro (+12,7%) dei flussi internazionali di piante aromatiche e medicinali è stata sostenuta sia da una crescita delle quantità vendute (+3,5%) che, soprattutto, da una crescita dei prezzi medi (+8,9% in euro).