L'altalena del dollaro australiano
Pubblicato da Marco Scordamaglia. 24 Febbraio 2017.
Cambio Tassi di cambioI due casi che ci sembrano di particolare interesse della dinamica dei tassi di cambio di questa settimana sono il Peso Messicano e il Dollaro australiano, entrambi in netto apprezzamento. L'apprezzamento registrato dal Peso dalla metà di gennaio ad oggi (passato da 22 a 20 pesos per dollaro) è particolarmente significativo se si considera il trend di lungo periodo che vede il Peso deprezzarsi dall'estate del 2014 dai 14 pesos per dollaro agli attuali 20-22 pesos.
Ma il caso su cui vogliamo soffermarci questa settimana è quello del Dollaro australiano. Questa moneta sta attraversando una fase relativamente lunga in cui si muove all'interno di un range compreso tra 1.3 dollari australiani per dollaro Usa e 1.4. Nelle ultime settimane essa si è apprezzata significativamente, ritornando su valori vicini all'estremo inferiore. L'interesse per questa valuta è legato a uno dei fattori che concorrono a determinarne la dinamica: il carry trade effettuato contro le valute a bassi tassi di interesse, prime tra tutte lo yen. L'Australia è infatti un paese con buone prospettive economiche (prossime al 3%) e bassi livelli di squilibri in termini di inflazione (prevista al 2.1 per quest'anno), saldo di partite correnti (negativo per circa 50 miliardi di dollari, pari al 3.5% del PIL, largamente compatibile con una economia in crescita) e debito pubblico (pari al 41% del PIL). Allo stesso tempo però ha tassi di interesse relativamente elevati (attualmente del 1.5%), se comparati con quello delle principali valute mondiali (Dollaro: 0.75%, Euro: 0%, Yen: 0%, Sterlina: 0.25%, Franco Svizzero: -0.75%).
E' ovvio che in questa situazione può risultare conveniente indebitarsi in una valuta a basso tasso di interesse e impiegare i fondi ottenuti in asset denominati in dollari australiani. Movimenti nei tassi di interesse tendono quindi a influenzare significativamente le quotazioni del cambio. Inoltre, poiché la Reserve Bank of Australia (RBA) persegue con determinazione l'obiettivo di inflazione (2-3%), modificazioni nell'inflazione possono anticipare interventi nei tassi e quindi cambiamenti nelle quotazioni del dollaro australiano. E' quanto è successo ad esempio, nel maggio dello scorso anno quando la RBA decise di ridurre i tassi di interesse a causa dell'improvviso calo dell'inflazione. A questa decisione seguì un significativo indebolimento della valuta australiana nei confronti del dollaro statunitense, passando in poche settimane da valori inferiori a 1.3 a quotazioni prossime a 1.4. A fine del 2016 è stato l'aumento dei tassi americani (da 0.50% a 0.75%), non seguito dalla RBA, che ha portato ad un nuovo rally di deprezzamento del dollaro australiano da 1.3 a 1.4, recuperato successivamente fino a ritornare nei giorni più recenti a 1.3.
Tra le principali valute mondiali si evidenzia una relativa stabiltà dei diversi tassi di cambio, con un leggero deprezzamneto dell'Euro e del Franco svizzero nei confronti del dollaro, mentre non si notano particolari dinamiche a riguardo di Yen e Sterlina.
La maggior parte delle valute dei paesi emergenti presenta un apprezzamento nei confronti del dollaro, in particolare, continua il rafforzamento del Real brasiliano e del Rand sudafricano. A queste due si aggiunge, come visto, il Peso Messicano, riuscito a rafforzarsi nei confronti della valuta statunitense per la prima volta nel 2017.
Potrebbero interessarti anche:
Inizio 2024: lo stato di salute dell’economia mondiale in tempi di conflitto
Uno sguardo alla Russia, quasi due anni dopo
Pubblicato da Alba Di Rosa. 14 Febbraio 2024.
Anche nel III trimestre 2022 è continuata la fase di incertezza del commercio internazionale
I dati di commercio evidenziano i primi segnali di rallentamento nel 2022-Q3, soprattutto se confrontati con il trimestre precedente
Pubblicato da Simone Zambelli. 26 Ottobre 2022.
Le prospettive del mercato americano: l’import USA tra incertezza e apprezzamento del dollaro
Le importazioni statunitensi hanno registrato una crescita spiccata nel corso degli ultimi trimestri, tuttavia emergono i primi segnali di rallentamento
Pubblicato da Giulio Corazza. 26 Ottobre 2022.