Pubblicato da Mattia Perna. 01 Dicembre 2017.

Cambio Europa Mercati esteri Tassi di cambio

Questa settimana è stata caratterizzata da numerosi eventi che hanno avuto un significativo impatto sui mercati Forex.

In primo luogo, da citare l'incontro conclusosi ieri (giovedì) a Vienna in cui hanno partecipato sia i paesi appartenenti all'OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries) sia i paesi non appartenenti al cartello.
Come da attese, si è deciso di estendere l'accordo sulla produzione fino alla fine del 2018, con la possibilità di rinegoziarlo a giugno 2018 (clausola voluta dalla Russia). L'accordo, raggiunto esattamente un anno fa, prevede il taglio della produzione della materia prima al fine di sostenere i prezzi.
Le valute dei paesi esportatori di petrolio che maggiormente hanno subito variazioni nella propria dinamica sono la Corona Norvegese e il Dollaro Canadese.
La valuta norvegese ha subito, in pochi giorni, un deprezzamento del 2.2% nei confronti dell'euro e del 2% nei confronti del dollaro, chiudendo la settimana con un valore pari a 9.875 Corone per euro e 8.309 Corone per dollaro.
Anche il Dollaro canadese si è indebolito sia nei confronti della moneta unica che nei confronti del dollaro, deprezzandosi rispettivamente del 2.2% e del 1.5% e chiudendo la settimana con un tasso di cambio pari a: 1.53 Dollari canadesi per euro e 1.287 Dollari canadesi per Dollaro USA.
Interessante notare che, per queste economie fortemente dipendenti dal prezzo del petrolio, la relazione positiva tra quotazione del petrolio e tasso di cambio, sembra aver perso fondamenta empiriche.
Infatti, la valuta della Norvegia, decimo paese esportatore di petrolio nel 2017, da agosto ha assunto una dinamica di deprezzamento sia nei confronti dell'euro (5.3%) che nei confronti del dollaro (7.7%), mentre il prezzo del petrolio, proprio in quei mesi, iniziava ad aumentare, recuperando più del 30% del suo valore.
Discorso molto simile per il Dollaro canadese (il cui Paese si attesta al quinto posto come esportatore di petrolio nel 2017), con la differenza che la dinamica di indebolimento è iniziata a settembre a causa della politica monetaria restrittiva della Bank of Canada (BoC), che in un primo momento, aveva sostenuto la valuta (si veda "Euro e Dollaro canadese: l'influenza delle Banche Centrali").


Corona Norvegese per euro Dollaro Canadese per dollaro USA
Tasso di cambio Corona norvegese per euro Tasso di cambio Dollaro canadese per dollaro
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La settimana appena conclusa si rileva importante anche per i negoziati Brexit. Sembrerebbe, infatti, che l'Unione Europea e il Regno Unito abbiano raggiunto un intesa sulla “tassa” che Londra dovrebbe pagare a Bruxelles per divorziare dall'Unione.
Lunedì 4 dicembre ci sarà l'incontro tra Theresa May (Premier britannico), Juncker (presidente della commissione UE) e Barnier (capo negoziatore UE) per discutere sulla questione, in attesa del 15 dicembre, data in cui l'Unione Europea dovrà valutare e comunicare la dinamica dei negoziati.
I mercati, almeno per il momento, hanno reagito positivamente alla notizia, infatti la Sterlina si è apprezzata sia nei confronti dell'euro (1.5%) che nei confronti del dollaro (1.6%), chiudendo la settimana con un valore pari a 0.881 Sterline per euro e 0.741 Sterline per dollaro.

Tasso di cambio Sterline per euro

Infine, interessante il caso del Ringgit Malese che nelle ultime settimane sembra aver accentuato la sua dinamica di rafforzamento nei confronti del dollaro.
I fattori che giustificano questo trend di rafforzamento, iniziato esattamente un anno fa, sono principalmente due: in primo luogo da citare il buon quadro macroeconomico del Paese che si caratterizza da un tasso di crescita del PIL annuo pari al 5.4%, da un tasso di disoccupazione del 3.4% e da un tasso d'inflazione pari al 3.8%; in secondo luogo da citare il surplus di bilancio nel saldo delle partite correnti (esportazioni maggiori delle importazioni) pari a 7.5 miliardi di dollari. Questo avanzo di bilancio, causato principalmente da un saldo merci positivo, fa si che la domanda di valuta nazionale sia maggiore di quella estera, provocandone il suo apprezzamento.
A monitorare la dinamica del Ringgit è la Banca Centrale della Malesia (BCM) che nel corso degli anni ha attuato operazioni di acquisto o vendita di valuta estera (aumentando o diminuendo le proprie riserve ufficiali) volto a stabilizzare il tasso di cambio. Infatti, negli ultimi mesi, la BCN sta aumentando le proprie riserve ufficiali al fine di contenere l'attuale dinamica di rafforzamento del Ringgit.

Tasso di cambio Ringgit Malese per dollaro USA
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