La Banca centrale dell'Angola abbandona il regime di cambio fisso con il dollaro
Pubblicato da Mattia Perna. 12 Gennaio 2018.
Cambio Tassi di cambio
La scorsa settimana, la Banca Centrale dell'Angola (NBA) ha deciso di abbandonare
il regime di cambio fisso introdotto ad aprile 2016, lasciando che il
tasso di cambio del Kwanza fosse determinato dai mercati.
Le motivazioni che hanno spinto la NBA a prendere tale decisione sono da
ricondurre all'insostenibilità della politica valutaria adottata dall'istituto
centrale, per mantenere il regime di cambio fisso con il dollaro.
A causa della crisi dei prezzi del petrolio del 2014, il conto delle partite correnti dell'Angola (secondo paese africano esportatore di petrolio) è peggiorato fino a raggiungere un deficit di bilancio di 5.9 miliardi di dollari. La NBA, quindi, per mantenere il valore del Kwanza ancorato al dollaro (range 165-166), ha dovuto intraprendere una politica valutaria volta a diminuire le proprie riserve ufficiali.
Tali politiche, però, non sono sostenibili all'infinito, infatti, come si può osservare dal grafico sotto riportato, le riserve dell'istituto centrale, in poco più di tre anni, si sono quasi dimezzate attestandosi su un valore inferiore a 19 miliardi di dollari.
Il Kwanza, determinato interamente dai mercati Forex, si è deprezzato dell'11%, raggiungendo
il valore record di 184.053 Kwanza per dollaro (vedi grafico sotto riportato).
Tale deprezzamento, però, potrebbe
incidere negativamente sull'economia del Paese, ovvero potrebbe determinare
un incremento dei prezzi dei beni importati (provocando un aumento del
tasso d'inflazione attualmente pari al 31%) e un aumento del valore
del debito pubblico detenuto in valuta estera.
Una valuta che nelle prime settimane dell'anno si è apprezzata significativamente è il Peso colombiano.
Da inizio anno la valuta colombiana si è apprezzata sia nei confronti del dollaro (4.4%),
sia nei confronti dell'euro (3.6%), attestandosi su valori pari
rispettivamente a: 2857.007 Peso per dollaro, 3467.55 Peso per euro.
Tale apprezzamento, seppur preceduto da una dinamica abbastanza volatile,
potrebbe essere giustificato dal recente incremento dei prezzi del
petrolio (da inizio anno aumentati oltre il 4%), principale bene esportato dalla Colombia.
In un contesto di fondamentali sostanzialmente in equilibrio,
l'aumento del prezzo del petrolio potrebbe consentire,
infatti, un rapido recupero del saldo delle partite correnti,
che nel 2017 sono risultate negative per un valore vicino al 4% del PIL.
La dinamica futura dei prezzi petroliferi rimane, tuttavia, incerta e
legata alle tensioni geopolitiche in corso in Iran
(sesto paese mondiale esportatore di petrolio) e in Libia.
Rimane, quindi, incerta anche la dinamica del Peso
colombiano che, come si può osservare dal grafico
sotto riportato, potrebbe continuare ad assumere un andamento molto volatile.
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