Le contromisure tariffarie adottate dal Messico contro gli Stati Uniti hanno indebolito la sua stessa valuta

Pubblicato da Alba Di Rosa. 08 Giugno 2018.

Cambio NAFTA Dollaro America Latina Peso messicano Stati Uniti Tassi di cambio

Gli eventi della settimana

  • TURCHIA
    Ieri il Monetary Policy Committee della Central Bank of the Republic of Turkey ha deliberato un secondo rialzo dei tassi d’interesse, passando dal 16.5 al 17.75%1. Questa decisione segue la stretta di fine maggio, riuscita nell’intento di rallentare l’indebolimento della valuta.
    Lo scopo primario dell’istituto centrale è la lotta all’inflazione, che si assesta attorno al 12% su base annua per il mese di maggio.

  • ARGENTINA
    È stato raggiunto un accordo tra le autorità argentine e il Fondo Monetario Internazionale per un pacchetto di aiuti di 50 miliardi di dollari in 3 anni. Se approvato dall’Executive Board del FMI, il piano potrebbe costituire un concreto aiuto per frenare il collasso del Peso argentino.

  • STATI UNITI
    Si è conclusa la prima settimana di implementazione dei dazi USA su acciaio e alluminio per l’Europa ed i partner NAFTA, con effetti relativamente contenuti nei rapporti di cambio tra dollaro, euro e Dollaro canadese.
    La prima vittima di questa guerra commerciale è stato il Peso messicano, che nell’ultima settimana ha perso quasi il 3% del suo valore nei confronti del dollaro. Il percorso che ha portato il Peso a toccare i minimi degli ultimi 12 mesi è mostrato nel grafico di seguito, che illustra un indebolimento valutario in atto da quasi due mesi, trainato dall’apprezzamento del dollaro.
Tasso di cambio Peso messicano verso il dollaro
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Deprezzamento del Peso: i fattori chiave

Le cause dell’indebolimento della valuta messicana risiedono in due grandi questione aperte:

  • La guerra commerciale

L’escalation nelle tensioni commerciali avvenuta negli ultimi giorni, e culminata il 5 giugno con l’imposizione da parte del Messico di tariffe punitive verso gli Stati Uniti, ha accelerato il deprezzamento già avviato nelle settimane precedenti, proiettando la rinegoziazione del NAFTA in un futuro sempre più lontano.

Lo spettro di una guerra commerciale è una situazione particolarmente rischiosa per il Messico, che risulta già penalizzato dalle tariffe su acciaio e alluminio: gli USA costituiscono infatti la prima destinazione per le sue esportazioni di acciaio e la seconda per quelle di alluminio.
Nonostante il ruolo di relativa forza nelle trattative, anche gli USA hanno molto da perdere di fronte all’eventualità che Messico e Canada impongano tariffe punitive, poiché essi costituiscono i suoi due principali mercati di sbocco.

  • La politica interna

Il deprezzamento della valuta messicana non è però soltanto specchio delle tensioni in atto a livello internazionale e della posizione di debolezza del paese all’interno delle trattative.
Di rilievo per i mercati è anche l’incertezza connessa alle imminenti elezioni presidenziali, fissate per il 1 luglio. Il candidato favorito nei sondaggi è Andrés Manuel López Obrador, di estrema sinistra e etichettato da alcuni come populista.

La situazione macroeconomica

Benché il Messico sia inserito a pieno titolo in un quadro di instabilità globale, e nonostante sia afflitto da annosi problemi come corruzione e disuguaglianze, il paese non presenta un quadro macroeconomico preoccupante.
I dati mostrano come il Banco de México (Banxico) abbia accumulato una rilevante quantità di riserve internazionali tra il 2000 e il 2015, quindi di fronte ad un potenziale crollo della valuta esso disporrebbe di un valido strumento di contrasto.
Il saldo delle partite correnti risulta debolmente negativo (-1.7% del PIL nel 2017), ma a questo corrisponde un avanzo del settore pubblico pari al 3% del PIL. L’economia del paese cresce a ritmi non elevatissimi ma costanti, nell’ordine di grandezza del 2%, e l’inflazione è elevata – tipico nei mercato emergenti – ma non sembra fuori controllo: i dati Banxico segnalano un valore attualmente pari al 6%, ma il FMI prevede una discesa e un assestamento sul 3% nei prossimi anni.

L’esito delle negoziazioni con gli Stati Uniti potrebbe quindi costituire un elemento decisivo per il futuro del paese, confermando o indebolendo quel rapporto di apertura commerciale che ha dato una fondamentale spinta al suo cammino di crescita.


Note:
1. One week repo auction rate.

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