Esportazioni UE ai massimi storici, rallenta il Made in Italy
Mentre l'Unione Europea continua a mostrare ottime performance, le vendite italiane all'estero rallentano, penalizzate dal comparto Automotive e da alcuni mercati extra-UE
Pubblicato da Luca Surace. 26 Luglio 2018.
Siulisse Europa Congiuntura Export Mercati esteri Data visualization Congiuntura InternazionaleMentre il dibattito internazionale sul commercio estero si concentra su dazi e guerra commerciale, nel primo semestre 2018 le esportazioni dei 28 paesi UE hanno raggiunto il livello record di 2700 miliardi di €. A certificarlo sono le elaborazioni StudiaBo su dati Eurostat, che mostrano come dopo il buon andamento della seconda metà del 2017, il 2018 si è aperto con un vero e proprio boom delle vendite all’estero targate UE28 ed un incremento di circa 106 miliardi di € rispetto al primo semestre dello scorso anno.
Come mostra il Grafico 1, tuttavia, circa un quarto del valore delle esportazioni UE sono state appannaggio della Germania, che con circa 670 miliardi di € ed un incremento rispetto al 2017 di 30 miliardi di € conserva saldamente il ruolo di locomotiva d’Europa. Seguono, con valori significativamente inferiori, l’Olanda, la Francia e, al quarto posto, l’Italia. Le esportazioni del Belpaese, in particolare, hanno raggiunto i 230 miliardi di € nel primo semestre dell’anno, segnando un incremento di poco inferiore ai 6.5 miliardi rispetto al 2017. Tra i 28 paesi UE solo la Danimarca registra una riduzione delle esportazioni rispetto al primo semestre del 2017.
Grafico 1: Le esportazioni dei paesi UE28 nel I semestre 2018
Fonte: SIUlisse.it, Data Warehouse Congiuntura UE
Le esportazioni dei paesi UE nel II trimestre 2018
Concentrandoci sul II trimestre dell’anno, la dinamica tendenziale in euro vede variazioni positive per tutti i paesi membri dell’Unione Europea, ad eccezione di Danimarca (-1.5%) e Bulgaria (-0.8%).
La TreeMap presentata di seguito permette di analizzare le performance dei diversi paesi: la grandezza dei rettangoli rappresenta il valore delle esportazioni nel 2017, mentre il colore fornisce una misura della variazione tendenziale nel II trimestre 2018. Cliccando su un paese la TreeMap mostra l'andamento delle varie industry, indicando quindi quali sono stati i comparti trainanti e frenanti l’export del paese analizzato.
Escludendo i paesi con un valore annuale di esportazioni inferiore ai 100 miliardi di €, la performance migliore è dell’Irlanda (+9.7%), trainata dalle vendite all’estero del comparto fermaceutico. Segue la Polonia (+8.9%) che, con qualche eccezione, mostra un buon andamento per tutte le industry considerate. Tra i “big” i risultati migliori sono ancora della Germania, che nel II trimestre 2018 mostra una variazione tendenziale in euro del +6.3% ed incrementi a doppia cifra nelle industry Prodotti e strumenti per la salute, Elettrotecnica e Prodotti finiti per la persona. Le esportazioni Made in Italy, seppur in crescita, si confermano in rallentamento: dopo un 2017 da record, in cui il tasso di variazione tendenziale medio si è attestato al +7.7%, i primi due trimestri del 2018 hanno mostrato andamenti di gran lunga meno favorevoli, con +3.3% registrato nel I trimestre e +2.4% nel II trimestre. A pesare nel trimestre appena concluso è soprattutto il comparto Mezzi di trasporto e per l’agricoltura, che registra una contrazione del -7.4% rispetto al II trimestre del 2017. Tra le industry che mostrano le migliori performance, invece, troviamo Beni intermedi in metallo (+8.5%), Prodotti finiti di largo consumo (+8.2%) ed Elettrotecnica (+8.1%).
La performance dell'Italia sui diversi mercati
Considerando i diversi mercati di destinazione delle esportazioni italiane, l’andamento nel II trimestre 2018 appare fortemente condizionato dai risultati non entusiasmanti ottenuti su alcuni mercati extra-UE. Il Grafico interattivo che segue mostra le esportazioni italiane suddivise per mercato di destinazione:
- ogni bolla rappresenta uno specifico mercato;
- la grandezza di ciascuna bolla è proporzionale al valore dell'export italiano nel 2017;
- i colori forniscono una misura della variazione tendenziale in euro nel II trimestre 2018 delle esportazioni italiane su ogni mercato.
Grafico 3: I mercati di destinazione delle esportazioni italiane
Fonte: SIUlisse.it, Data Warehouse Congiuntura UE
Passa il mouse sulle bolle per analizzare i mercati, oppure cambia la visualizzazione cliccando sui seguenti pulsanti:
Da una visione d'insieme (cliccando su "TUTTI I MERCATI") emergono chiaramente alcuni mercati
di gran lunga più rilevanti: il primato spetta alla Germania che con 56 miliardi
di € di importazioni nel 2017 è stato il primo paese partner delle aziende italiane.
Al secondo e terzo posto troviamo la Francia e gli Stati Uniti, con rispettivamente 46 e 40
miliardi di € . A seguire, con valori compresi tra i 23 e i 10 miliardi di €, si trovano
nell’ordine: Spagna, Regno Unito, Svizzera, Cina, Belgio, Polonia, Olanda e Turchia.
Passando alla visualizzazione “INTRA ED EXTRA UE” ci si rende immediatamente conto della diversità
che ha caratterizzato la performance dell’Italia sui due gruppi. Nonostante andamenti negativi
dell'export verso il Belgio, l'Estonia, l’Irlanda e Malta, l’andamento delle vendite italiane
sui mercati
UE è stato nel complesso positivo, segnando +4.4% rispetto al II trimestre 2017. Da sottolineare,
in particolare, gli incrementi registrati nelle vendite in Olanda (+11%),
Germania (+7.7%) e
Francia (+5%). I mercati extra-UE, che rappresentano il 45% del valore delle esportazioni
italiane, mostrano invece un andamento a macchia di leopardo, in
cui le tonalità di verde e di rosso occupano all’incirca lo stesso spazio: nel complesso infatti
le vendite italiane in questi mercati nel II trimestre 2018 si sono attestate su livelli
del tutto simili a quelli del II trimestre 2017, segnando nei valori in euro -0.1%. Da segnalare,
comunque, il buon risultato ottenuto sul mercato svizzero (+8.9%)
La visualizzazione “PER AREA”, infine, consente un’individuazione più immediata dei mercati in cui
la performance dell’export Made in Italy nel II trimestre 2018 è stata meno
favorevole1.
Tra i mercati del gruppo “Resto Europa” spiccano le bolle rosse relative a Russia (-8.9%) e
Turchia (-5.9%). Nelle Americhe si è registrato un forte calo delle esportazioni
verso il Messico
(-12.6%) e l'Argentina (-9.6%), mentre in Africa e Medio Oriente, in cui le vendite italiane hanno
mostrato l’andamento peggiore (-8%), solo le esportazioni in Tunisia, tra i mercati rilevanti di
quest’area, hanno registrato una variazione positiva: in calo l’export verso Israele (-3.2%)
mentre crollano le vendite in Egitto (-26%), Arabia Saudita (-20%),
Emirati
Arabi (-17.2%) ed Algeria (-15.6%). Tra i mercati asiatici, in cui si registra nel complesso un incremento
in euro del +2%,
risultano stabili le vendite italiane in Cina, mentre crescono le esportazioni in
Australia (+6.6%),
Corea del Sud (+8.4%) e, soprattutto, India (+12.8%).
1 Molti degli andamenti in euro sui mercati extra-UE, risultano fortemente infuenzati dall’evoluzione dei rapporti di cambio. Per un approfondimento si rimanda alla rubrica I Numeri della Settimana .
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