Emergenti in ripresa? Il caso della Rupia indonesiana
Più fattori sostengono il recupero della valuta, ma il fronte bilancia commerciale rimane problematico.
Pubblicato da Alba Di Rosa. 07 Dicembre 2018.
Cambio Asia Mercati emergenti Tassi di cambio
Nel filone degli emergenti in ripresa, dopo i casi di Lira turca
e Rupia indiana,
ci concentriamo questa settimana sulla Rupia indonesiana.
L’indebolimento della valuta di Jakarta
è cominciato all’inizio del 2017, e proseguito fino a ottobre di quest'anno, quando la valuta ha raggiunto (e superato) la soglia delle 15 000 Rupie per dollaro.
È dal mese novembre che sembra sia in atto significativa ripresa, che ha portato la valuta indonesiana a recuperare il 4.8% del suo valore rispetto al dollaro.
A beneficio della Rupia
- Guerra commerciale in stand-by
A beneficio della Rupia è andato l’allentamento delle tensioni sul fronte guerra commerciale USA-Cina: sabato scorso il presidente americano Trump e la
controparte cinese Xi Jinping si sono incontrati al margine del G20 di Buenos Aires, e ciò che è emerso è stata una momentanea tregua. L’amministrazione americana
ha posticipato di 90 giorni l’imposizione di tariffe del 25% (dall’attuale aliquota del 10%), per dare più tempo alle negoziazioni.
La reazione dei policy-makers indonesiani alla notizia è stata positiva poiché, secondo gli analisti, le tensioni commerciali spingono gli investitori lontano dagli asset degli emergenti.
- Operato della banca centrale
Il deciso operato della Bank Indonesia (BI) ha contribuito al rafforzamento della Rupia degli ultimi mesi: a novembre è stato portato avanti il quinto rialzo dell’anno per il tasso d’interesse di riferimento, che attualmente ammonta al 6%.
- Azione del governo
A sostegno della Rupia è intervenuto anche il governo, con azioni volte a correggere il deficit delle partite correnti, uno dei principali fattori dietro al
deprezzamento della Rupia. Oltre ai provvedimenti volti a ridurre le importazioni e stimolare le esportazioni, di cui avevamo parlato nel
contributo di settembre,
le ultime iniziative di policy del governo vertono sulla promozione del turismo e sull’attrazione di investimenti esteri.
Nonostante queste iniziative, gli ultimi dati rilasciati dalla BI mostrano come il deficit del conto corrente si sia ampliato di quasi l’11% nel III trimestre 2018
rispetto al trimestre precedente, e quasi raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2017. L’azione del governo non sembra quindi aver sortito, per il momento, gli
effetti sperati.
- Prezzo del petrolio
Infine, ultimo ma non meno importante, il fattore petrolio: anche la valuta indonesiana, così come quella indiana, ha tratto beneficio dalla riduzione del prezzo del petrolio, visto che le sue importazioni, seppur notevolmente inferiori rispetto a quelle indiane, costituiscono comunque una rilevante voce in negativo nella bilancia dei pagamenti.
Saldo bilancia commerciale Indonesia, settore oil & gas
Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati Bank Indonesia.
Il quadro macroeconomico
Nel complesso, la situazione macroeconomica del paese è positiva. E’ in atto un processo inflattivo, ma moderato: l'inflazione non sembra dunque rispecchiare, almeno per il momento l’indebolimento della valuta. A novembre la crescita dei prezzi al consumo ha superato il 3% su base tendenziale, valore considerato nella norma, all’interno del corridoio fissato dalla banca centrale.
La crescita del paese risulta inoltre solida: nel III trimestre 2018 il PIL ha registrato un +5.2% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Per cause politiche, quali le imminenti elezioni nel 2019, il fattore crescita potrebbe quindi essere momentaneamente sacrificato a favore della stabilità della valuta: nessun presidente in campagna elettorale mira a perdere elettori riducendo il potere d’acquisto delle classi più povere.
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