Secondo le ultime stime del FMI, in Asia e Africa le migliori performance di crescita economica; Germania e Italia fanalino di coda dell’UE.

Pubblicato da Alba Di Rosa. 17 Aprile 2019.

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Ad inizio aprile è stato pubblicata l’ultima edizione del World Economic Outlook (WEO) del Fondo Monetario Internazionale. L’analisi del FMI evidenzia come sia in atto un indebolimento della crescita a livello globale: l’economia mondiale dovrebbe crescere del 3.3% nel 2019, in calo rispetto al 3.6% del 2018.
L’economia mondiale potrebbe crescere più del previsto a fronte di una rapida risoluzione della guerra commerciale, che migliorerebbe la fiducia di imprese e investitori. Ciononostante, i rischi sono al ribasso: una ulteriore escalation delle tensioni commerciali e il conseguente aumento nell’incertezza potrebbero invece penalizzare la crescita economica.
Altri elementi che potrebbero peggiorare l’attuale outlook riguardano l’eventualità di una no-deal Brexit, la presenza di dati macroeconomici persistentemente deboli, che segnalerebbero un rallentamento prolungato nella crescita globale, nonché il protrarsi dell’incertezza sul fronte italiano, come segnalato dagli elevati rendimenti dei titoli sovrani.

Dove sta crescendo l'economia mondiale?

Analizzando il tasso di crescita del PIL a prezzi costanti per il 2019, così come stimato nel WEO di aprile, è possibile tracciare una prima mappa della crescita prevista per l’economia mondiale nell’anno in corso.

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Come si nota dal grafico, le aree geografiche che presenteranno i ritmi di crescita economica più elevati nel 2019 sono l’Asia meridionale, l'Asia che si affaccia sul mar cinese meridionale, l’Africa orientale e quella occidentale.
Tra i paesi asiatici troviamo in testa India e Bangladesh, con tassi di crescita superiori al 7%; seguono Vietnam, Filippine e Cina, con tassi superiori al 6%; si ferma poco sopra il 5% l’Indonesia.
Tra i best performer in Africa, in testa l’Etiopia (+7.7%) in Africa Orientale e il Ghana (+8.8%) in Africa Occidentale. La crescita dell’Etiopia è sostenuta dai consistenti flussi di investimenti diretti esteri in entrata, nonché dal potenziale agricolo e dalle risorse naturali. Nel 2017 l’Etiopia ha accolto investimenti diretti esteri in entrata per più di 3.5 miliardi di dollari, classificandosi come secondo maggior beneficiario africano.
Allo stesso modo il Ghana è un grande beneficiario di investimenti diretti esteri in entrata (4° maggior beneficiario in Africa nel 2017). Alla base della sua crescita economica ricopre inoltre un ruolo significativo la qualità delle istituzioni: il paese ha fatto grandi passi verso la democrazia negli ultimi due decenni, e si qualifica tra i primi paesi africani per libertà di stampa e di parola.

Flussi di investimenti diretti esteri in entrata in Africa
Primi 4 paesi beneficiari nel 2017

Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati exportplanning.com.
Flussi di investimenti diretti esteri in entrata in Africa (2017)

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E l’Unione Europea?

Tra i paesi che cresceranno di più non rientrano, salvo rare eccezioni, quelli dell’UE. Il grafico di seguito mostra i tassi di crescita del PIL a prezzi costanti previsti, per il 2019, per le 20 maggiori economie europee.

Tasso di crescita PIL a prezzi costanti (UE, 2019)

Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati exportplanning.com.
Tasso di crescita PIL a prezzi costanti paesi UE (2019)
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Come si può notare, soltanto la crescita attesa per l’Irlanda supera il 4%. In Europa orientale oltrepassano la soglia del 3.5% Polonia, Slovacchia e Ungheria, mentre si attestano attorno al 3% Romania e Repubblica Ceca.
Segue il blocco dei paesi dell’Europa occidentale: tra questi, superano il 2% soltanto Lussemburgo, Grecia e Spagna; la maggior parte dei paesi UE occidentali si attesta invece tra l’1% e il 2%. Fanalino di coda, infine, Germania (+0.8%) e Italia (+0.1%).

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