L’export europeo colpito è composto principalmente da beni premium-price, che potrebbero risultare inelastici alle tariffe

Pubblicato da Marzia Moccia. 24 Aprile 2019.

Premium price Europa Stati Uniti Guerra commerciale Congiuntura Internazionale

Lo scontro tariffario “tit-for-tat” che vede coinvolti Unione Europea e Stati Uniti ha intensificato le tensioni transatlantiche e genera timori consistenti riguardo ad un possibile spostamento del baricentro della guerra commerciale.
Le misure tariffarie americane e la controffensiva europea si collocano all’interno di una battaglia lunga 14 anni e condotta in sede di WTO, come raccontato in un precedente articolo “USA-UE: nuovo fronte della guerra commerciale?”.

Il mercato degli USA costituisce un mercato di destinazione fortemente strategico per le esportazioni europee; perciò, la possibilità di un’imposizione tariffaria potrebbe generare costi significativi. Analizzando i principali settori oggetto del provvedimento tariffario, infatti, risulta chiaro come per alcuni comparti i dazi vadano a colpire una quota preponderante dell'export europeo, come evidenzia il grafico che segue.

Prodotti europei oggetto del provvedimento tariffario USA
Istogramma quota tariffe sul totale del comparto
Fonte: ExportPlanning.com

Il settore agrolimentare risulta uno dei settori più colpiti: le tariffe includono circa il 70% delle esportazioni totali europee di formaggio e olio e circa il 57% delle esportazioni totali di vino.

Tuttavia, una doverosa considerazione da fare è quella relativa alla tipologia di beni sottoposti alle nuove tariffe. A differenza dei beni di importazione cinese, infatti, tipicamente di fascia bassa, le esportazioni europee verso il mercato USA si compongono principalmente di beni di fascia più elevata.
Questo significa che le importazioni americane si rivolgono principalmente a beni altamente differenziati, per i quali il fattore prezzo diventa meno rilevante. Il consumatore premia infatti la disponibilità di un bene altamente differenziato, che risponde in misura maggiore ai suoi bisogni. Tanto più è differenziato il prodotto, tanto meno elastica sarà la risposta della domanda ad una relativa variazione del prezzo.
Perciò in fase di valutazione ex-ante dei possibili effetti dell'azione tariffaria voluta dall'amministrazione Trump diventa rilevante evidenziare quali tipologie di prodotti europei colpisce.

Prodotti europei oggetto del provvedimento tariffario USA divisi per fascia di prezzo
Istogramma per fasce di prezzo tariffe
Fonte: ExportPlanning.com

Come il grafico riportato evidenzia, una quota rilevante delle esportazioni europee dei prodotti inclusi nella "black-list" americana è costituita da export di fascia alta e medio-alta di prezzo. Tale fattore potrebbe minacciare l'effettiva efficacia del provvedimento: nel caso di beni altamente differenziati, le importazioni potrebbero rivelarsi inelastiche a seguito di un piccolo incremento di prezzo, non generando una contrazione significativa della domanda. L'impatto del provvedimento tariffario potrebbe dunque rivelarsi limitato.

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