La congiuntura del commercio mondiale: un’analisi per industria
Nel rallentamento generalizzato del primo semestre 2019, frenano soprattutto i beni di investimenti e quelli elettronici
Pubblicato da Luigi Bidoia. 07 Agosto 2019.
Congiuntura Domanda mondiale Mercati esteri Congiuntura Internazionale
Nel primo semestre 2019, il commercio mondiale a prezzi costanti (al netto quindi delle variazione dei prezzi) ha registrato una sostanziale stabilità rispetto al corrispondente periodo del 2018 (si veda Il rallentamento dell’economia mondiale è terminato?).
Al fine di approfondire i fattori alla base di questo rallentamento, questo articolo analizza la recente dinamica del commercio mondiale, scomposto in 20 industrie sulla base della classificazione Ulisse.
Nel grafico che segue, le diverse industrie sono posizionate in base al tasso di variazione del loro commercio estero registrato nel 2018 (in ascissa) e nel primo semestre 2019 (in ordinata). Nel grafico è riportata anche la bisettrice, al fine di evidenziare le industrie che stanno accusando il maggior rallentamento nel 2019 (quelle in basso a destra più lontane dalla bisettrice). La dimensione del cerchio è proporzionale al valore degli scambi commerciali nel 2018. Il colore del cerchio consente infine di riconosce le industrie che producono Materie Prime, Beni Intermedi, Beni di consumo e Beni di investimento. Posizionandosi con il mouse sopra il cerchio è possibile visualizzare una tabella con i dati relativi al cerchio selezionato.
L’analisi di questo grafico consente di identificare sei cluster.
Beni d’investimento (esclusi Mezzi di trasporto)
I cerchi colorati in verde posizionati in basso a destra compongono questo cluster. Sono le industrie che stanno accusando il maggior rallentamento, a conferma che uno dei fattori determinanti dell’attuale bassa congiuntura dell’economia mondiale è il clima di sfiducia generato dalla guerra commerciale avviata dall’amministrazione Trump.
Mezzi di Trasporto (F3)
A sinistra del grafico è identificabile il cluster dei soli Mezzi di trasporto. Questa industria ha anticipato l’attuale rallentamento, accusando una flessione già nel 2018. La ragione deve essere cercata nel forte cambiamento nelle scelte dei consumatori indotto dal dieselgate e dai tempi necessari per una riconversione dell’automobile verso l’elettrico.
Beni di consumo (esclusi Beni per la salute)
Questo cluster è composto dai cerchi di colore grigio. Si caratterizza per un rallentamento molto contenuto (ad esempio, E2: Sistema Moda) o assente. L’industria agroalimentare (B1 ed E0) registra addirittura una leggera accelerazione negli scambi mondiali. La posizione di questo cluster conferma come il mondo dei consumi sia stato, per ora, poco coinvolto dal rallentamento in corso dell’economia mondiale.
Beni per la salute (F4)
Il commercio mondiale dei beni per la salute rimane in “territorio positivo”, ma accusa un chiaro rallentamento rispetto a tassi di crescita particolarmente elevati mostrati nel 2018 (superiori alle due cifre). Riflettono il clima generalizzato di incertezza che porta le imprese a contenere gli acquisti lungo tutta la catene produttiva e distributiva. La crescita anche nel 2019 si mantiene relativamente elevata (prossima al 4%), a conferma del continuo aumento della domanda di “salute” a livello mondiale.
Materie Prime
Questo cluster è composto dai due cerchi colorati in celeste. Le due industrie che lo compongono (A1: Materie prime naturali e A2: Materie prime industriali) accusano un significativo rallentamento, tanto da entrare in “territorio negativo” nel 2019. Data la dimensione degli scambi mondiali di materie prime, il rallentamento degli scambi di queste due industrie ha un peso rilevante nel rallentamento dell’intero commercio mondiale.
Beni elettronici
Il cluster dei beni elettronici è composto dai beni finali (F1) e dalla componentistica (D1), posizionati nell’angolo in basso a destra. Sono le industrie che stanno accusando la flessione più elevata, a causa dell’impatto diretto che su questi beni ha avuto l’imposizione dei dazi sulle importazioni americane dalla Cina. In particolare, i flussi dalla Cina verso gli Stati Uniti nel primo semestre 2019 stanno accusando flessioni comprese tra il 20 e il 50%, a seconda dei singoli prodotti.
Conclusioni
L’analisi della congiuntura del commercio globale per industria conferma che l’attuare fase di rallentamento dell'economia è dovuta sostanzialmente a due fattori:
- la forte modificazione delle preferenze di consumatori mondiali a favore di veicoli non inquinanti, che ha rallentato l’intera filiera dell’Automotive;
- la guerra commerciale avviata dall’amministrazione Trump, la quale ha avuto effetti diretti sui beni elettronici ed effetti indiretti, a causa dell’incertezza, sui beni di investimento e sulle materie prime.
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