Pubblicato da Alba Di Rosa. 19 Giugno 2020.

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Ancora una volta dall’inizio della pandemia, le banche centrali tornano ad essere protagoniste della scena economico-finanziaria. In un contesto che continua ad essere segnato dall’incertezza relativa al virus, questa settimana più banche centrali hanno messo in campo nuove misure di sostegno alle rispettive economie, che hanno parzialmente aiutato a sollevare il sentiment dei mercati finanziari. In particolare, nuovi provvedimenti sono giunti dalla Federal Reserve americana (FED), la Bank of Japan (BoJ) e la Bank of England (BoE).
Le rassicurazioni degli istituti centrali hanno sostenuto le borse, portando a rialzi nella prima parte della settimana e successiva stabilità, in equilibrio tra segnali contrastanti. Infatti, se l’azione delle banche centrali rassicura i mercati finanziari, permangono i fattori di rischio, in particolare riguardo la famigerata “seconda ondata” di contagi. Questa settimana i contagi sono tornati a salire in Cina, mentre negli USA continuano a crescere i casi di Covid-19 soprattutto in Arizona, Florida, Texas e California. Se quindi gli incrementi nei casi confermati risultano ora più localizzati, il fattore Covid rimane comunque saldamente presente, elemento che per il momento mantiene l’attenzione degli investitori sulle valute rifugio.

FED: verso i corporate bonds

Nel pomeriggio di lunedì 15 giugno la FED ha annunciato che, nel quadro della Secondary Market Corporate Credit Facility, comincerà ad acquistare “un ampio e diversificato portafoglio di corporate bonds per supportare la liquidità nel mercato e la disponibilità di credito per le grandi aziende che forniscono un elevato numero di posti di lavoro”. Ulteriore notizia che questa settimana ha supportato il sentiment degli investitori è quella di un possibile piano di investimenti infrastrutturali da più di 1000 miliardi di dollari, che potrebbe essere varato a breve dall’amministrazione statunitense.
Al tempo stesso, però, nel rapporto semestrale al Senato relativo alla politica monetaria, il chairman della FED Powell ha mantenuto l’approccio cauto mostrato nel monetary policy meeting della scorsa settimana, confermando la forte incertezza che grava sull’outlook economico del paese, nonostante alcuni primi dati incoraggianti.

Sospinto in direzioni opposte da fattori contrastanti, il dollaro ha complessivamente mostrato un rafforzamento rispetto alla moneta unica, recuperando in poco più di una settimana quasi il 2% del suo valore rispetto all’euro. Per il momento, il suo appeal di safe-haven sembra quindi prevalere.

Tasso di cambio effettivo dollaro
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L’azione della BoJ

La stance della Bank of Japan è risultata a sua volta molto accomodante nella riunione di politica monetaria del 16 giugno. Oltre a confermare tassi negativi e QE illimitato, il comitato ha infatti deciso di aumentare il budget destinato alle misure di finanziamento alle imprese. La notizia ha esercitato un impatto positivo sul Nikkei, mentre lo yen ha confermato questa settimana il suo trend di rafforzamento rispetto alla moneta unica, guidato a sua volta dall’avversione al rischio che continua ad essere presente. Dall'inizio di giugno, la valuta si è rafforzata di più del 3% rispetto all'euro.

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Misure espansive anche dalla Bank of England, che nella riunione di ieri ha annunciato l’allargamento del suo programma di quantitative easing per un ammontare superiore ai 100 miliardi di sterline. Le banche centrali continuano quindi a confermare la loro ferma e necessaria presenza in campo nella lotta agli effetti economici del virus.

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