Pubblicato da Alba Di Rosa. 09 Ottobre 2020.

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Nell’approfondimento valutario di questa settimana osserviamo la dinamica dei tassi di cambio di tre strategici paesi BRICS, quali Russia, Brasile e Sudafrica. Sul mercato dei cambi, l'andamento delle loro valute può essere considerato una misura indiretta dell'incertezza che grava sulle economie emergenti, trattandosi di valute fluttuanti di economie fortemente aperte al commercio estero.
Grazie ai dati disponibili su DailyDataLab, è possibile confrontare il tasso di cambio effettivo delle tre valute (indice 2020 = 100). Soffermandosi sugli ultimi 12 mesi, si nota come la dinamica delle serie sia molto simile: una relativa stabilità negli ultimi mesi del 2019, un crollo con l’avvio della crisi Covid e una successiva fase di rimbalzo, parzialmente invertita poi dal mese di giugno.

tasso di cambio effettivo
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In particolare, da giugno l’inversione di tendenza risulta molto chiara per il rublo russo. Anche il real brasiliano si indebolisce, sebbene con qualche fluttuazione al rialzo. Rimane invece su livelli di maggiore forza il cambio del rand sudafricano, come si nota in particolare nella parte finale del grafico.

Russia: più fattori spingono sul rublo

Ci soffermiamo oggi sull’analisi del caso del rublo che, rispetto al real, mostra la dinamica di indebolimento più decisa. Allo stato attuale, la valuta russa si trova sui livelli di inizio aprile in termini di cambio col dollaro mentre, considerando il cambio rispetto all’euro, il rublo è a quota 90.94 (per 1 euro), livelli che non si vedevano dal gennaio 2016. Dall’inizio dell’estate, il rublo ha perso il 10.7% del suo valore rispetto al dollaro e il 17.4% rispetto all’euro.

Il recente l’indebolimento del rublo trae origine, secondo gli analisti, da fattori di diversa natura.
Fattori geopolitici, relativi alle tensioni in Bielorussia e all’avvelenamento del leader dell’opposizione russa Alexei Navalny (agosto 2020), con il conseguente rischio di nuove sanzioni contro la Russia da parte dell’Occidente. Come avevamo raccontato in questo articolo, all’indomani delle elezioni presidenziali bielorusse di inizio agosto sono scoppiate nel paese proteste di piazza (tuttora in corso), dato che la rielezione del presidente uscente Lukashenko è stata considerata dai manifestanti e da numerosi osservatori internazionali, falsata. L’Unione Europea, ad esempio, non ha riconosciuto il risultato delle elezioni.
Il presidente russo Vladimir Putin rimane però storico alleato di Lukashenko; anche la Russia rientra quindi, per via indiretta, nell’orbita di un accresciuto rischio politico agli occhi dei mercati finanziari.

Fattori sanitari. Come sta succedendo in molti altri paesi, tra le fine di settembre e l’inizio di ottobre i contagi hanno ripreso una forte dinamica ascendente in Russia, oscillando attualmente sopra la quota dei 10 000 nuovi casi al giorno. L’elemento rischio sanitario rimane quindi fortemente sulla scena per il paese, impattando anche sulle dinamiche della valuta.

Casi giornalieri confermati Covid-19: Russia

covid russia

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Politica monetaria. La politica monetaria espansiva della Central Bank of Russia, che negli ultimi mesi ha portato avanti tagli nel suo tasso d’interesse di riferimento, non ha certamente contribuito a supportare il rublo: nello specifico, il key rate è passato dal 5.5% all’inizio di giugno a 4.25% ad oggi, livello di minimo storico.

Tasso nominale di politica monetaria: Russia

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Ulteriore elemento di politica monetaria da tenere presente è la riduzione degli interventi della banca centrale in termini di vendita di riserve di valuta estera nel corso dei mesi estivi, rispetto a quanto fatto nei mesi precedenti. Ciò rende il rublo “meno protetto”, e conseguentemente più volatile, a fronte degli appetiti degli investitori.
In questo contesto di indebolimento della valuta, per il mese di ottobre la banca centrale sembra però aver deciso di cambiare rotta e di aumentare le sue vendite di valuta estera.

Bilancia dei pagamenti. Ulteriore elemento che contribuisce a spiegare la dinamica del rublo è la debolezza di diversi elementi della bilancia dei pagamenti russa: il saldo delle partite correnti e il conto dei movimenti di capitale hanno rispettivamente presentato, nel II trimestre 2020, deficit di 0.5 e 0.2 miliardi di dollari. Per le dinamiche della bilancia commerciale, di significativa importanza è la riduzione dei ricavi di valuta estera derivanti dall’export di petrolio e gas naturale, data la riduzione della domanda mondiale e dei prezzi legata alla pandemia.

Fattori esterni. In quanto valuta emergente, la dinamica del rublo riflette infine il generale livello di appetito per il rischio dei mercati, che al momento non sembra elevato, in relazione al persistere dell’emergenza sanitaria ma anche all’incertezza in merito alle imminenti presidenziali USA.

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