Pubblicato da Alba Di Rosa. 05 Dicembre 2020.

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Le principali notizie della settimana dal mondo dei cambi vengono da due fronti: euro-dollaro e sterlina. Da un lato il dollaro consolida il suo bear trend, a beneficio indiretto di numerose valute, e dall’altro la sterlina riflette la speranza di un accordo in bilico.

Euro-dollaro: nuovo record

La moneta unica ha fatto notizia questa settimana, rafforzandosi ulteriormente contro il dollaro e sfondando la soglia di 1.20 dollari per euro. Nella giornata di ieri è stata toccata quota 1.22: mai così debole il dollaro dalla primavera del 2018. Soltanto nell’ultima settimana, l’euro si è rafforzato di più di 2 punti percentuali rispetto al biglietto verde.

tasso di cambio euro-dollaro
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Le ragioni di tale dinamica risiedono principalmente nell’ottimismo dei mercati in merito ai diversi vaccini contro il Covid-19 recentemente annunciati, e la cui diffusione su larga scala si confida possa trainare il rebound dell’economia mondiale il prossimo anno. Questa settimana il Regno Unito è stato il primo paese al mondo ad approvare un vaccino contro il Covid-19 per l’uso su larga scala: si tratta del Pfizer-Biotech, che sarà disponibile per la popolazione già dalla prossima settimana.
A ciò si unisce il fattore della politica monetaria, ovvero l’intenzione della FED di mantenere i tassi d’interesse bassi a lungo, che sta quindi portando all’assestamento del dollaro verso un livello di maggiore debolezza rispetto al recente passato.

Si nota quindi come le descritte dinamiche in atto sul mercato dei cambi siano principalmente frutto di aspettative per quanto avverrà nei prossimi mesi, piuttosto che l’effetto di attuali fenomeni, economici e non.
Il rally dell’euro sembra inoltre principalmente rispecchiare il mood degli investitori e fattori specifici relativi all’appeal del dollaro, piuttosto che driver intrinsechi. L’economia dell’Eurozona, infatti, non brilla per la sua performance, bensì rischia nuovi danni in seguito alla seconda ondata di Covid e alle relative restrizioni. La questione sarà con buona probabilità affrontata nell’incontro del consiglio direttivo della BCE della prossima settimana.
Se quindi l’euro spicca tra i maggiori beneficiari della debolezza del dollaro, tale debolezza supporta, di converso, rafforzamenti anche per altre valute, come avevamo visto la scorsa settimana per il caso dello yuan. Guardando agli ultimi 3 mesi, alcune valute emergenti fluttuanti sono risultate particolari beneficiarie del bear trend del dollaro, come mostrato nel grafico di seguito.

Apprezzamento valute emergenti verso dollaro USA
1 Settembre 2020 – 3 dicembre 2020

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Quasi a pari merito, il peso messicano e il rand sudafricano hanno guadagnato più di 8 punti percentuali rispetto al biglietto verde negli ultimi 3 mesi. Notevole rafforzamento anche per alcune valute dell’America latina: sfiorano rispettivamente il +6% e il +3% il peso colombiano e quello cileno, segna un +4.5% il real brasiliano. Nell’area asiatica, si rafforzano di circa il 3% il dollaro di Taiwan ed il baht thailandese; prossimo al 2% il rafforzamento della valuta malese.

Sterlina: volatilità e attesa di un accordo

Al di fuori del basket delle valute emergenti, la debolezza del dollaro si sta facendo sentire anche sulla sterlina: dominata dall’incertezza Brexit, la cui scadenza è ormai davvero vicina (l’uscita dall’Unione è prevista per il 31 dicembre), la valuta britannica ha mostrato un indebolimento contro l’euro negli ultimi 10 giorni di novembre, mentre in relazione al dollaro si nota un rafforzamento da fine settembre. Attualmente, la sterlina si scambia col dollaro a 0.743 (pound per dollaro); meglio soltanto a inizio settembre (0.742). Tali livelli non si vedevano dalla primavera del 2018.

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All’approssimarsi della scadenza per la conclusione di un accordo, la sterlina risulta quindi estremamente volatile, ma al tempo stesso guidata da un ottimismo di fondo dei mercati, che stanno prezzando la possibilità del raggiungimento di un accordo dell’ultimo minuto tra Unione Europea e Regno Unito che eviterebbe la prospettiva della hard Brexit. Secondo alcuni, l’accordo potrebbe giungere già questo weekend.

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