Dopo anni di critiche, la valutazione dei mercati sull’Ungheria di Orban sta diventando meno negativa

Pubblicato da Gloria Zambelli. 28 Maggio 2021.

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Nel corso del mese di maggio, il fiorino ungherese ha sperimentato una fase di rafforzamento.

Dopo anni di forte scetticismo che avevano condotto ad un progressivo deterioramento della valuta, i mercati finanziari sembrano esprimere valutazioni meno pessimiste sull’Ungheria di Viktor Orban.

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Come si nota dal grafico sopra riportato, a partire da agosto 2020 si è assistito ad un forte deprezzamento della valuta in linea con i timori della seconda ondata di covid-19 e della fallimentare gestione dell’epidemia, oscillando intorno ai 360 fiorini per EUR durante tutto il periodo invernale. Tuttavia, nelle ultime settimane, sta emergendo una netta ripresa della valuta locale, che chiude la settimana finanziaria con dei valori prossimi a quelli d’inizio agosto (347.85 fiorini per EUR) e un apprezzamento del 0.4% .

Anche sui mercati finanziari diversi dai forex si stanno verificando dei significativi segnali di fiducia.

Rendimenti bond 10 anni: Ungheria
Fonte: DailyDataLab



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Nelle corso delle ultime settimane il tasso di rendimento sui bond a 10 anni si è ridotto grazie agli ingenti acquisti di titoli da parte degli investitori internazionali. Anche la borsa è in rialzo, con una crescita pari all’8% nel mese maggio mentre le borse della maggior parte dei paesi del mondo registrano una sostanziale stabilità.

I fattori da tenere in considerazione nell’analisi del bull trend della valuta ungherese e del cambio di rotta dei mercati finanziari sono molteplici, e strettamente collegati alla politica del paese.

Gestione del piano Vaccinale. Ad oggi, l’Ungheria è uno dei paese che utilizza il maggior numero di vaccini, ovvero 8 in totale, di cui quattro approvati anche dall’European Medicines Agency (EMA), gli altri provenienti da Cina, Russia e India. La scelta non allineata alle indicazioni UE ha consentito all'Ungheria un piano vaccinale più veloce. I dati del sito Our World In Data dell’università di Oxford, segnalano in Ungheria una percentuale di persone vaccinati con la prima dose superiore al 50%, significativamente maggiore di quella media dell'UE.

Approvazione del Recovery Plan ungherese. Mercoledì il parlamento ungherese ha approvato all'unanimità la retifica alla legge che definisce il quadro di bilancio 2021-2027 dell'UE e il pacchetto di aiuti per il recupero post-pandemico. In base al piano di Recupero e Resilienza, inviato alla Commissione Europea in data 12 maggio, l'Ungheria dovrebbe ottenere dall’UE circa 17 miliardi di euro di cui 7,2 miliardi a fondo perduto. Tuttavia, secondo alcuni giornali locali che riportano i commenti del premier Orban, l’intenzione del Governo ungherese è quella di utilizzare prevalentemente i trasferimenti a fondo perduto.

Se da un lato la veloce approvazione Recovery Plan ungherese può essere visto come un segnale positivo per le relazioni con la comunità europea, dall’altro la decisione di procedere in autonomia con la gestione dei vaccini suggerisce il desiderio del primo ministro Viktor Orbán di emanciparsi dagli altri paesi del blocco, e di consolidare i rapporti con altri alleati strategici, come Russia e Cina.

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Fondamentali in territorio positivo

L’ economia ungherese è complessivamente in buona salute. Nel primo trimestre 2021 il saldo commerciale del paese è tornato su un territorio positivo, con un valore del surplus prossimo ai 2 miliardi di euro. Inoltre, secondo lo scenario macroeconomico di aprile dell’IMF (International Monetary Fund), il tasso di crescita tendenziale del PIL ungherese è previsto in crescita del 4.3% quest'anno per poi accelerare al 6% nel 2022.



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Nonostante questi successi il rischio di un inflazione elevata e superiore ai target di riferimento (3%) inizia a far intimorire la banca centrale del paese (Magyar Nemzeti Bank, MNB). Ad Aprile 2021 infatti, l’inflazione annuale ha raggiunto 5.1 punti percentuale, riflettendo principalmente l’aumento delle accise sul tabacco e dei prezzi del carburante. In questo contesto, nell’ultimo monetary policy meeting, tenutosi il 25 maggio, la MNB ha dichiarato di essere pronta ad intervenire: “The Monetary Council reiterates that they are ready to tighten monetary conditions in a proactive manner to the extent necessary in order to ensure price stability and to mitigate inflation risks”.

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