La forza dello shekel
Pubblicato da Alba Di Rosa. 05 Novembre 2021.
Covid-19 Cambio Incertezza Rischio cambio Banche centrali Tassi di cambioNel focus forex di questa settimana, il tasso di cambio della valuta israeliana torna al centro dell’attenzione1. Dopo un 2021 segnato da una relativa stabilità grazie all’azione della banca centrale, dall’inizio di ottobre si nota l’avvio di un nuovo trend di deciso rafforzamento.
Guardando al tasso di cambio dello shekel rispetto al dollaro, si nota un apprezzamento attorno all’ordine di grandezza del 4% nel corso dell’ultimo mese. Nella giornata odierna, il cambio ha toccato un nuovo punto di massimo storico, pari a 3.11 shekel per dollaro. Allargando lo sguardo al lungo periodo, emerge come il tasso di cambio della valuta si trovi al suo massimo apprezzamento da inizio 1996.
Il contesto economico
Prima di affrontare gli ultimi sviluppi che possono aver esercitato un impatto sulla valuta, può essere utile ripercorrere rapidamente i punti salienti degli avvenimenti del 2021.
Già all’inizio dell’anno, infatti, lo shekel aveva raggiunto un precedente punto di massimo (3.14 ILS per USD), spingendo la banca centrale all’azione. La Bank of Israel annunciò un piano di acquisti di valuta estera per un ammontare di 30 miliardi di dollari nel corso del 2021, nel tentativo di “moderare gli effetti negativi dell’apprezzamento dello shekel sull’attività economica del paese” in un delicato contesto storico di ripresa post-pandemica.
Dai dati del Fondo Monetario Internazionale, attualmente disponibili fino al mese di settembre, emerge come gli acquisti siano già stati notevoli: tra gennaio e settembre 2021 le riserve di valuta estera del paese sarebbero aumentate di più di 30 miliardi di dollari, passando dagli oltre 173 miliardi di gennaio agli oltre 203 di settembre.
Israele: Riserve di valuta estera
(gennaio 2000 – settembre 2021)
Nonostante il significativo aumento delle riserve, mirato a controllare la dinamica della valuta, diversi fattori avrebbero comunque contribuito al suo recente rafforzamento. Si individuano, nello specifico, il surplus della bilancia dei pagamenti e la reazione dei mercati verso l’annuncio della banca centrale di una nuova hawkish stance.
Come si nota dal grafico di seguito, il saldo delle partite correnti israeliano risulta in crescita negli ultimi trimestri. Tra i principali protagonisti si segnala l’eccellente performance del settore high-tech, voce chiave dell’export del paese (fonte: Reuters).
Israele: bilancia dei pagamenti
(2016 Q1-2021 Q2)
Se la solidità del saldo delle partite correnti risulta un trend tipico dell’economia israeliana, la novità che ha catturato l’attenzione degli osservatori, e sostenuto il trend della valuta nelle ultime settimane, risiederebbe nell’annunciato percorso di normalizzazione della politica monetaria.
Nell’ultimo Monetary Policy Committee, tenutosi a inizio ottobre, la Bank of Israel ha infatti annunciato una prosecuzione dell’attuale politica monetaria accomodante2, affiancata da uno stop ai programmi di Quantitative Easing nei prossimi mesi. Tra questi, si segnala in particolare il programma di acquisto di titoli di stato da 85 miliardi di shekel (26.3 miliardi di dollari), messo in piedi per supportare l’economia durante la pandemia, che risulta al momento prossimo alla soglia dei 77 miliardi acquistati.
La Bank of Israel sembra quindi allinearsi al trend della FED, che già a settembre aveva annunciato l’imminente avvio di un processo di tapering, confermato nel meeting di novembre.
Il contesto socio-sanitario
La scelta della Bank of Israel si inserisce certamente in una situazione di progressiva normalizzazione, tanto dal punto di vista economico che socio-sanitario. La quarta ondata di Covid nel paese, partita alla fine dell’estate, risulta attualmente in rallentamento; la banca centrale segnala inoltre come l’ultima ondata non abbia causato un significativo declino nell’attività economica o nella domanda.
L’ultima edizione del World Economic Outlook, rilasciata a ottobre, prevede un rimbalzo del PIL del 7.1% nel 2021, dopo una contrazione del 2.2% nel 2020. Se quindi le prospettive di ripresa sembrano consolidate, permane comunque incertezza per l’attività economica nel medio-termine, in relazione all'elemento pandemico non ancora eliminato dalla scena.
1. Si segnalano i nostri precedenti articoli sul tema: “Continua il rally dello Shekel” (agosto 2021),
“I mercati finanziari rispondono pacatamente alla nuova crisi tra Israele e Palestina” (maggio 2021) e “Il braccio di ferro della Bank of Israel” (gennaio 2021).
2. Il tasso d’interesse di riferimento risulta attualmente pari allo 0.1%.
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