Le pre-stime ExportPlanning relative al primo trimestre 2024 confermano un quadro mondiale in lenta ripresa, pur con differenziazione a livello geografico e settoriale

Pubblicato da Simone Zambelli. 08 Maggio 2024.

Congiuntura Domanda mondiale Congiuntura Internazionale

La disponibilità delle pre-stime ExportPlanning relative al primo trimestre 2024 - accessibili attraverso il datamart Congiuntura Mondiale - fornisce una panoramica del quadro congiunturale del commercio internazionale di beni.
Dopo le difficoltà sopraggiunte nel 2023, soprattutto durante il terzo trimestre, l’apertura del 2024 mostra segnali incoraggianti, con le prime variazioni tendenziali positive dopo più di un anno in territorio negativo.
Nella figura seguente sono riportate le variazioni mensili a prezzi costanti (ovvero depurate dall’effetto prezzi e tasso di cambio), confrontando i dati elaborati da ExportPlanning e quelli del Central Planning Bureau, istituto che a sua volta raccoglie ed elabora le informazioni sugli scambi internazionali di beni.

Fig.1 - Domanda mondiale in quantità
(dati CPB vs dati ExportPlanning, variazione tendenziale)

Fonte: ExportPlanning

Appare evidente come entrambe le misure presentino una dinamica simile, con un 2023 che si è caratterizzato per una dinamica fortemente al ribasso, concentrata soprattutto nei primi tre trimestre dell'anno. Già a partire dagli ultimi tre mesi dello scorso anno, sono infatti visibili segnali di mitigazione della fase repressiva. Come presentato nell'articolo "Segnali positivi dal commercio mondiale di beni", nel corso dell'ultimo trimestre si è assistito a un progressivo miglioramento della domanda di beni finiti, a fronte di una persistente debolezza della domanda di beni intermedi e commodity, specchio di politiche di acquisto delle imprese "attendiste", in una congiuntura di riduzione dei prezzi delle commodity e smaltimento delle scorte.

I segnali di cauto ottimismo degli ultimi tre mesi dello scorso anno risultano irrobustiti dalle più recenti informazioni relative al I trimestre 2024, quando, per la prima volta, il commercio mondiale di beni è tornato in territorio positivo, con un rimbalzo del +2% in termini tendenziali.

A conferma della ripresa, anche i segnali dell'andamento dei Purchasing Managers Index (PMI) manifatturieri mondiali, che offrono una fotografia dell’industria manifatturiera utilizzando i dati raccolti dai sondaggi rivolti ai responsabili degli acquisti delle aziende dei diversi paesi. Gli indici rappresentano quindi il “sentiment” di mercato.

Fig.2 - Global manufacturing PMI
(la linea in grigio segnala la soglia di neutralità di 50)

Fonte: PricePedia

Per la prima volta dalla fine del 2022, il PMI globale è infatti tornato vicino alla soglia di neutralità di 50, a fronte di un progressivo miglioramento concentrato negli ultimi mesi del 2023. Interessante notare come la ripresa di questi primi mesi dell’anno sia trainata soprattutto dagli Stati Uniti e dalla Cina, i cui indici PMI sono sopra la soglia critica di 50 (che discrimina fra espansione e contrazione) già da gennaio. L’Europa è invece l’area che risulta più in difficoltà, seppure anch'essa in miglioramento negli ultimi mesi, con un indice PMI ancora al di sotto della soglia 50.

Analisi settoriale

L'aspetto ancora più interessante dei dati relativi al primo trimestre del nuovo anno è rappresentato dal profilo settoriale della ripresa, con i primi segnali di rimbalzo anche per la domanda di beni intermedi e commodity.
La mappa seguente posiziona le principali industrie in base al tasso di variazione annuo a prezzi costanti del 2023 (asse X) e al tasso di variazione del primo trimestre 2024 sul corrispondente trimestre del 2023 (asse Y); l’ampiezza di ciascuna ball è proporzionale al valore delle esportazioni (sempre a prezzi costanti) nel 2023.



Appare evidente come la stragrande maggioranza dei settori sia situata sopra la bisettrice: ciò significa che nel I trimestre 2024 essi hanno avuto una performance tendenziale migliore rispetto alla media dello scorso anno. Saltano all’occhio soprattutto i Beni di consumo, che irrobustiscono i segnali di rimbalzo già visibili in chiusura d'anno: nel primo trimestre di quest’anno i Prodotti finiti per la persona (E2) sono cresciuti del 14% in termini tendenziali; spiccano anche i beni alimentari (B1, E0) e i tessili (B2).
Ai beni di consumo seguono le Materie prime, sia naturali (A1) che industriali (A2), e i Beni intermedi, a conferma che la ripresa del commercio mondiale non risulti solo appannaggio dei beni finali, ma che è in atto un recupero della manifattura.
Infine possiamo notare come i mezzi di trasporto (F3) e relative componenti (D3) siano gli unici beni che hanno tenuto durante lo scorso anno e anche ad inizio 2024 confermano una performance dinamica.

Conclusioni

Lo scenario congiunturale al primo trimestre 2024 conferma quindi i segnali di ripresa registrati già nel trimestre scorso, come documentato nell’articolo "IV trimestre 2023: congiuntura del commercio mondiale", che conferma un sentiment di "cauto ottimismo".
Tuttavia i segnali positivi sono ancora deboli ed eterogenei sia a livello geografico che settoriale. Per avere una visione congiunturale a tutto tondo, è fondamentale monitorare costantemente i maggiori fenomeni in essere, al fine di privilegiare i mercati e i settori a maggiore potenzialità.

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