Alla vigilia dell'insediamento del neo-eletto Presidente Donald Trump alla Casa Bianca, un punto sul deficit commerciale della bilancia americana di beni

Pubblicato da Marzia Moccia. 15 Gennaio 2025.

Importexport Stati Uniti Bilancia commerciale Politica economica Congiuntura Internazionale

Con il ritorno del neo-eletto Presidente Donald Trump alla Casa Bianca, il 20 gennaio segnerà l'inizio di una fase decisiva per le agende di politica commerciale USA e internazionali.
Come annunciato in sede di campagna elettorale, tra le priorità delle nuova amministrazione vi sarà infatti il rafforzamento delle politiche protezionistiche nei confronti della Cina e, più in generale, nei confronti dei maggiori partner commerciali americani, anche alleati tradizionali, colpendo in particolare quelli con i quali gli USA detengono ampi deficit commerciali.
Sponsor elettorali che nell’anno in corso dovranno arrivare alla prova dei fatti, ma che hanno introdotto un fattore di incertezza di cruciale rilevanza nella definizione dello scenario economico del prossimo futuro, con impatti significativi non solo per gli USA, ma per l'intero panorama globale e il sistema multilaterale nel suo complesso.

Dinamica del deficit commerciale USA

Quello degli Stati Uniti è stato uno dei mercati ad essersi caratterizzato per performance particolarmente premianti nel post-pandemia, in particolare per le imprese italiane, divenendo però, allo stesso tempo, l’esempio di riferimento delle c.d. “politiche di disaccoppiamento” e friendshoring, avendo inaugurato il ritorno a un crescente protezionismo con la guerra commerciale e tecnologica verso la Cina dal 2018. Tuttavia, se la politica tariffaria USA ha sicuramente portato a un progressivo "decoupling" dalla Cina, la necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento, unita alla crescente competitività globale, ha comunque portato al rafforzamento sul mercato di altri paesi fornitori.
Un aspetto che risulta interessante approfondire attiene, infatti, agli attuali equilibri commerciali esistenti tra USA e il resto del mondo, andando a delineare quei partner commerciali verso cui gli USA presentano ampi deficit commerciali, e che saranno perciò oggetto di maggiore attenzione da parte del neo-amministrazione Trump.

Il grafico che segue riporta la serie storica trimestrale del saldo della bilancia commerciale americana di beni (pari alle importazioni USA di merci al netto delle relative esportazioni americane verso il paese) segmentati per i diversi partner commerciali.

Fig.1: Deficit della bilancia commerciale di beni USA per paesi partner
(miliardi $, dati trimestrali)

Fonte: ExportPlanning

Il primo dato da mettere in evidenza interessa proprio il Paese del Dragone: il fenomeno del "decoupling" commerciale dalla Cina ha infatti sicuramente portato a un modesto ridimensionamento del deficit commerciale verso la Cina, che è passato dall'essere superiore ai 430 miliardi $ nell'anno 2018 a chiudere il 2024 con un livello di poco superiore ai 314 miliardi $, tuttavia lo stesso non può dirsi di altre economie asiatiche.
I paesi fornitori che hanno visto un progressivo aumento del rafforzamento della propria posizione commerciale in USA rispetto al 2018 sono infatti stati soprattutto Vietnam (VNM), Corea del Sud (KOR), Taiwan (TWN), Thailandia (THA) e India (IND). Decisamente più stabile la perfomance del Giappone, verso il quale, pur essendo nel mirino di Trump, complessivamente la bilancia commerciale americana non ha registrato peggioramenti.

Sul fronte occidentale, sicuramente uno dei paesi ad essersi ritagliato un ruolo largamente più significativo in qualità di fornitore USA è il Messico (MEX)- che ha sostituito la Cina come primo partner commerciale - verso il quale il saldo della bilancia commerciale statunitense ha segnato un netto peggioramento, passando dai 75 miliardi $ di deficit nel 2018 ai 170 del 2024; così come è risultato in peggioramento il deficit USA verso il Canada (CAN).

Particolarmente interessante risulta inoltre essere la posizione dell'Unione Europea (UE): oggi, l'UE è sostanzialmente il secondo partner commerciale per deficit di bilancia dopo la Cina, e anch'essa ha rafforzato il proprio ruolo sul mercato americano. Rispetto al dato 2018, il deficit commerciale americano verso l'Unione Europea si è allargato dai 170 ai 237 miliardi $ del 2024. Aspetto che naturalmente aumenta le prospettive di rischio per i futuri rapporti transatlantici.

Complessivamente, dunque, pur a fronte di un moderato ridimensionameno cinese, il differenziato pattern di evoluzione dei rapporti commerciali ha portato a un incremento del deficit USA rispetto al 2018: si stima che il paese chiuderà il 2024 con un trade deficit di oltre 1230 miliardi $, a fronte dei 900 del 2018.

Conclusioni

Prevedere l'evoluzione delle relazioni commerciali degli Stati Uniti, sotto la guida del neo-eletto presidente Trump, con il resto del mondo appare complesso, in quanto sarà determinante la modalità di attuazione delle politiche annunciate e l'approccio adottato nell'introduzione delle nuove tariffe, sia in termini di gravosità che di copertura, più o meno chirurgica, dei beni oggetti di tariffe. Tuttavia, dato l'obiettivo dichiarato dell'amministrazione di ridurre il deficit commerciale, è prevedibile un'intensificazione delle tensioni nei rapporti economici con le diverse aree globali.
In tale scenario, risulta essenziale per il futuro ampliare e diversificare i mercati di esportazione, mantenendo un costante monitoraggio sulle evoluzioni del commercio internazionale.

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