L'export dei territori italiani a consuntivo 2019: evidenti i segnali di deterioramento della crescita
La frenata del commercio internazionale ha investito soprattutto i territori del Nord-Ovest, ma anche Nord-Est e Centro rallentano
Pubblicato da Marcello Antonioni. .
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I recenti dati ISTAT relativi al commercio estero territoriale hanno confermato le difficoltà intervenute nell'export italiano già nella parte finale del 2019.
Il quadro di deterioramento dell'export dei territori italiani si è intensificato nel 4° trimestre 2019...
I risultati del 4° trimestre 2019: una sintesi per area
In particolare il Nord-Ovest appare l'area più colpita dal deterioramento del quadro congiunturale, con solo 6 province (di cui 2 con incrementi molto moderati se non quasi nulli) su 25 che, a consuntivo 2019, sono risultate in crescita nelle esportazioni. Si noti anche che le dinamiche della prima parte dell'anno non erano state affatto brillanti, con crescite circoscritte a poche realtà territoriali e, in alcuni casi, svanite nel corso dell'anno.
Anche i territori del Nord-Est, che avevano mostrato una particolare "resilienza" nei primi tre trimestri dell’anno, hanno segnato nell’ultimo trimestre 2019 un significativo peggioramento: pur ancora in maggioranza (55%), nel periodo ottobre-dicembre 2019 si è contratta la quota di territori in crescita nei valori tendenziali di esportazioni. Peraltro, a consuntivo d’anno, la performance esportativa dei territori nordestini è comunque generalmente positiva, con oltre 2 province su 3 in crescita nei valori cumulati annui.
Evidenti segnali di indebolimento dell’export anche al Centro: dopo una prima parte dell’anno che ha visto una significativa maggioranza (68%) di territori in crescita nei valori tendenziali, nel quarto trimestre 2019 la quota di province in crescita nei valori tendenziali è scesa ad appena il 50%, portando il bilancio complessivo dell’anno ad una quota di territori in crescita nell’export (59%) comunque superiore a quella di consuntivo 2018 (quando tale quota si era fermata al 55%).
Al Sud, infine, malgrado un 4° trimestre che ha visto una leggera maggioranza (55%) di territori in crescita nei valori tendenziali di esportazione, a consuntivo 2019 solo il 47% di province ha registrato un aumento delle esportazioni rispetto al 2018.
.. con le maggiori difficoltà soprattutto nel Nord-Ovest,
ma anche minore brillantezza di Nord-Est e Centro Italia.
Area | Gen-Set2019 | Ott-Dic2019 | Anno 2019 | Anno 2018 |
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Nord-Ovest | 36% | 32% | 24% | 88% |
Nord-Est | 73% | 55% | 68% | 91% |
Centro | 68% | 50% | 59% | 55% |
Sud | 37% | 55% | 47% | 74% |
Totale Itaia | 50% | 49% | 49% | 77% |
Fonte: ExportPlanning - tool Exportpedia
I dati delle esportazioni 2019 a livello provinciale, disponibili al link Exportpedia, segnalano meno della metà di province in crescita nei valori cumulati di export, a fronte del 77% della media 20181.
Export delle province italiane: variazioni cumulate annue 2019 |
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Fonte: ExportPlanning - tool Exportpedia
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Province trainanti e frenanti
Nord-Ovest
A consuntivo 2019 Milano (+4.4%, con un incremento complessivo pari a quasi 2 miliardi di euro, grazie alle ottime performance del settore farmaceutico), Pavia (+12.5%, riconducibile tuttavia essenzialmente al ruolo di traino dei nuovi centri di logistica per il Sistema Moda), Cuneo (+4%) e Vercelli (+6%) risultano le uniche province del Nord-Ovest in significativa crescita nell'export; debole, seppur positiva, dinamica per le vendite all’estero della provincia di Cremona (+0.6%) e con quelle di Bergamo sostanzialmente stabili.
Di converso, si rilevano rilevanti flessioni a consuntivo d’anno – superiori ai 100 milioni di euro rispetto al 2018 - per le esportazioni delle province di Torino (-1.2 miliardi di euro rispetto al 2018), Varese (-837 milioni di euro), Brescia (-642 mln €), Alessandria (-464 mln €), Monza-Brianza (-395 mln €, pur con segnali di inversione di tendenza nell'ultimo trimestre dell'anno), Asti (-300 mln €), Savona (-276 mln €, pari al -15.7%), Genova (-183 mln €, seppure in parziale recupero nell'ultimo trimestre dell'anno), Mantova (-176 mln €), Como (-157 mln €) e Lecco (-155 mln €).
Svanite, infine, sul finire dell'anno - dopo andamenti moderatamente positivi nella prima parte del 2019 - le performance di crescita delle province di Lodi, Sondrio e La Spezia.
Nord-Est
Nell’ultimo trimestre del 2019 si è intensificata la frenata delle esportazioni dei territori del Nord-Est già ravvisata nel trimestre precedente: pur mantenendosi maggioritaria (55%) la quota di province in crescita nei valori tendenziali di export è risultata in significativo ridimensionamento (scesa dal 73% dei primi tre trimestri e, soprattutto, dal 91 per cento della media 2018). Su 22 province considerate, solo 12 hanno infatti conservato una intonazione positiva delle proprie vendite all’estero.
A consuntivo d’anno la provincia di Bologna si è segnalata come quella maggiormente trainante (con un incremento complessivo di quasi 1.4 miliardi di euro rispetto al 2018, pari al +9.4%); in crescita anche le vendite all’estero delle province di Piacenza (+681 milioni di euro su base annua), Vicenza (+482 mln €), Parma (+393 mln €) e Trieste (+385 mln €). In territorio positivo, inoltre, (anche se con incrementi assoluti prossimi o al di sotto dei 200 milioni di euro) le variazioni tendenziali delle esportazioni di Bolzano, Ravenna, Padova, Rovigo, Modena, Udine e Belluno.
Si ravvisano, di converso, le cadute su base annua delle esportazioni della provincia di Gorizia - riconducibile al settore della cantieristica navale – e, in misura minore, di quelle di Ferrara e Venezia.
Centro
Anche le province del Centro Italia hanno segnato nel quarto trimestre dell’anno un generale peggioramento della performance esportativa: la quota di territori in crescita nei valori esportati è scesa, infatti, al 50% (11 su 22 province), a fronte di un livello del 68% nella media dei primi tre trimestri.
Peraltro, anche nel trimestre più recente si sono confermate le forti dinamiche di crescita delle esportazioni delle province di Firenze (+820 milioni di euro rispetto al corrispondente trimestre 2018, portando l’incremento a consuntivo d’anno attorno ai +3.5 miliardi di euro, che ne fa il territorio “best-performer” assoluto a livello nazionale, trainato dalle vendite di prodotti fashion e di motori, turbine e altra meccanica varia) e
Arezzo (+657 milioni di euro nell’ultimo trimestre e +2.4 miliardi di euro su base annua).
Si sono mantenute in aumento nei valori tendenziali anche le esportazioni delle province di Roma (+277 milioni di euro nel 4° trimestre 2019, portando l’aumento cumulato annuo a sfiorare 1.2 miliardi di euro), Ascoli Piceno e, soprattutto, Frosinone, con incrementi su base annua che hanno superato rispettivamente i 230 e i 900 milioni di euro). A consuntivo d’anno Massa Carrara (+390 milioni di euro rispetto al 2018) e Pesaro-Urbino (+209 milioni di euro) risultano le altre province trainanti le vendite all’estero dei territori dell’Italia centrale.
Sud
Nel Mezzogiorno, la situazione si conferma altalenante: nel trimestre più recente è invero cresciuta la quota (55%) delle province in crescita nei valori tendenziali in euro, ma a consuntivo d’anno l’area si configura come quella meno performance a livello nazionale.
Da segnalare, tra le conferme positive, la dinamica di crescita tendenziale dell’export di Napoli (+259 milioni di euro nel quarto trimestre 2019 rispetto al corrispondente trimestre 2018, portando l’incremento cumulato annuo a +647 milioni di euro), e – seppure in misura minore - gli incrementi tendenziali di Bari e Campobasso.
A consuntivo d’anno si segnalano, inoltre, le performance complessivamente positive dell’export di Taranto (+363 milioni di euro rispetto al 2018), Avellino (+266 mln €), Chieti e Catania, entrambe le province con incrementi delle esportazioni su base annua di oltre 200 milioni di euro.
1) Al fine di cogliere in chiave dinamica la fase di deterioramento in atto delle esportazioni dei territori italiani, si veda la video-animazione presente nella barra in basso nella home-page Exportpedia.