La mappa del recupero delle esportazioni dei territori italiani nel 3° trimestre 2020
Nel periodo luglio-settembre, pur a fronte di un "rimbalzo", solo un terzo delle province in aumento rispetto al periodo 2019
Pubblicato da Marcello Antonioni. .
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Nel terzo trimestre dell'anno (luglio-settembre) l'export dei territori italiani, pur in recupero in termini congiunturali (+24.1%), ha presentato nella maggior parte dei casi (68% delle province) ancora livelli inferiori al corrispondente periodo 2019.
In un quadro nazionale complessivamente in calo tendenziale del -4.9%, nel periodo luglio-settembre 2020 i risultati più penalizzanti hanno riguardato i territori del Nord, con le province del Nord Ovest in calo del -7.6% e quelle del Nord Est del -5.8% rispetto al corrispondente periodo 2019.
Sono tornati, invece, vicini ai livelli 2019 i valori di export dei territori del Centro Italia (-0.3% rispetto al corrispondente trimestre 2019) e del Mezzogiorno (-0.9%).
Export province italiane: variaz. tendenziali Luglio-Settembre 2020 (euro correnti)
Fonte: ExportPlanning-Exportpedia
Nord Ovest
La situazione dei territori del Nord Ovest appare ancora altamente deficitaria, con appena il 16% delle province a segnare nel terzo trimestre risultati positivi nei valori tendenziali del proprio export.
I territori di Piemonte e Lombardia ancora in ritardo
nel recupero delle proprie esportazioni...
Le maggiori criticità riguardano i risultati di esportazione delle province di Piemonte e Lombardia.
In particolare:
- tutte le 8 province piemontesi hanno registrato anche nel 3° trimestre livelli dell'export inferiori a quelli del corrispondente periodo 2019. Torino e Alessandria si segnalano come i territori con le maggiori riduzioni tendenziali del proprio export, prossime o superiori ai 300 milioni di euro.
- anche in Lombardia, con la sola eccezione di Sondrio, i risultati tendenziali a livello provinciale sono tutti negativi. Le province che hanno segnato i maggiori decrementi sono quelle di Milano (-1.3 miliardi di euro rispetto al 3° trimestre 2019, pari al -11.7 per cento), Bergamo (-365 milioni di euro) e - seppure con valori assoluti più contenuti - Pavia, Lodi, Varese e Cremona (tutte con riduzioni tendenziali superiori ai 100 milioni di euro).
.. mentre la Liguria segna andamenti tendenziali complessivamente stabili.
In positiva controtendenza (pur con valori assoluti contenuti) le performance esportative delle province liguri di La Spezia (grazie alla forte crescita del segmento navi, yacht e imbarcazioni in Francia), Imperia (analogo exploit della cantieristica navale in Francia) e Savona; anche il risultato della provincia di Genova (-3.4%, dopo il crollo del trimestre precedente) appare incoraggiante, con perdite limitate in termini di cumulato annuo.
Nord Est
Anche nel Nord Est, pur con una quota leggermente superiore rispetto al Nord Ovest, il numero di province in crescita nei valori tendenziali del proprio export risulta minoritario (23%).
Il Veneto risulta la regione più “resiliente”,
a fronte di perduranti difficoltà per Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia
Padova, Udine, Bologna, Vicenza e Ferrara risultano - nell’ordine - le province nordestine con le maggiori riduzioni tendenziali del proprio export, superiori ai 100 milioni di euro.
Da segnalare, di contro, il forte rimbalzo delle esportazioni della provincia di Gorizia (che tuttavia è riconducibile all'exploit della cantieristica navale negli USA) e, in misura decisamente più contenuta, le positive performance tendenziali di Parma, Rovigo, Verona e Venezia.
I territori del Centro-Sud Italia si confermano anche nel 3° trimestre relativamente meno penalizzati in termini di performance esportative dai riflessi della crisi COVID
Centro
Nei territori del Centro Italia, i risultati delle esportazioni nel 3° trimestre 2020 appaiono più favorevoli, con il 41 per cento delle province in crescita nei valori tendenziali.
Arezzo risulta di gran lunga la provincia trainante (+558 milioni di euro rispetto al corrispondente trimestre 2019, pari al +22.1%), precedendo - nell’ordine - Lucca, Siena, Ascoli Piceno, Frosinone, Latina, Pesaro-Urbino, Rieti e Viterbo.
Sono, invece, continuate anche nel trimestre più recente le difficoltà delle esportazioni della provincia di Firenze (-367 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo 2019, per un calo prossimo ai 10 punti percentuali), oltre che i cali dell’export di Roma (-173 milioni di euro) e Massa-Carrara (-124 milioni di euro).
Sud
Le esportazioni dei territori del Mezzogiorno mostrano le crescite più diffuse nel 3° trimestre 2020, con il 42% delle province in crescita nei valori tendenziali.
Le province di Basilicata (Potenza in primis, con il rilancio delle vendite del settore automotive diffuso ai principali mercati di sbocco) e Molise (Campobasso soprattutto, grazie alla fase di ininterrotta crescita del comparto auto negli Stati Uniti e del comparto Pasta, biscotti e altri prodotti da forno) sono risultate in territorio positivo; le province abruzzesi si dividono equamente tra crescita (L’Aquila su tutte, grazie all'ottima performance del settore farmaceutico negli USA) e calo.
Tra le altre regioni meridionali, la Campania risulta la più penalizzata - con la sola provincia di Salerno in crescita nei valori tendenziali in euro -, mentre Calabria, Sardegna, Puglia (Foggia in particolare) e Sicilia (Trapani su tutte) presentano una minoranza comunque non piccola (compresa tra il 40 e il 33 per cento) di province in crescita.
Da segnalare, invece, i cali tendenziali particolarmente significativi dell’export delle province di Siracusa (-851 milioni di euro rispetto al corrispondente trimestre 2019) e Cagliari (-700 mln €), entrambe penalizzate dalle forti riduzioni nei valori tendenziali del settore petrolchimico.
Conclusioni
I dati del trimestre più recente indicano un significativo miglioramento congiunturale del quadro delle esportazioni dei territori italiani, che ha portato una quota non piccola di province (soprattutto concentrate al Centro-Sud) a superare i livelli del corrispondente periodo 2019.
Tuttavia, in un contesto di calo del 12.8% su base annua (gennaio-settembre) del dato nazionale, appaiono evidenti le difficoltà dei territori del Nord a recuperare un ritmo di crescita del proprio export.