L'export di vino made in Italy

Lo scenario congiunturale e i requisiti da conoscere in materia di spedizioni internazionali

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Questo articolo è stato redatto in collaborazione con Aduantir, spedizionieri internazionali dal 1979.


Il vino è da sempre simbolo del made in Italy nel mondo, rappresentando uno dei comparti di esportazione del Belpaese maggiormente apprezzati e ricercati sul panorama internazionale. Nonostante la forte flessione accusata dalla domanda mondiale di vini fermi e frizzanti, i segnali congiunturali sembrano dare un'ulteriore conferma di questa evidenza: nei primi nove mesi del 2020, le esportazioni italiane hanno dato prova di una relativa tenuta della propria perfomance sui mercati internazionali (si veda il grafico riportato).

Fonte: ExportPlanning-Congiuntura Mondiale

In un momento in cui le esportazioni mondiali di vini fermi e frizzanti hanno accusato una flessione del -10% tra gennaio e settembre 2020, l’export italiano è riuscito a contenere le perdite in un intorno del -2.5%.
Complessivamente, il risultato è particolarmente interessante se si considera che le imprese esportatrici italiane hanno performato decisamente meglio del vicino competitor francese, penalizzato ulteriormente dalle tariffe USA-UE attualmente in vigore. Inoltre, le esportazioni italiane si sono mostrate in controtendenza rispetto alla domanda mondiale e alle esportazioni francesi sin dalla metà del 2019, condizione che ha consentito alle imprese del made in Italy di arrivare ai mesi del "great lockdown" in una posizione di vantaggio rispetto ai principali competitor internazionali.

Il comparto dei vini si conferma come uno dei più strategici dell'industria agroalimentare italiana per il posizionamento competitivo sui mercati esteri. Quali sono, quindi, i requisiti da conoscere in materia di spedizioni internazionali per l'esportazione di questo prodotto?

Spedizioni internazionali di vino

Un elemento fondamentale, spesso sottovalutato, riguarda il mantenimento dell’integrità del prodotto durante il trasporto. Data la fragilità del prodotto, la sensibilità nei confronti degli sbalzi di temperatura e all’esposizione della luce solare, è importante utilizzare strumenti e container adatti a mantenere intatte le proprietà organolettiche e garantire la qualità riconosciuta ai brand made in Italy.
La prima cosa da considerare è la legislazione vigente nel paese d’importazione. Ormai i prodotti alimentari, al pari di quelli farmaceutici, devono essere registrati nel paese di destinazione, in modo da permettere alla sanità locale di tutelare il consumatore finale. A tal proposito, ruolo fondamentale giocano i registri sanitari, che richiedono un certificato di analisi per comprendere le proprietà e le qualità del vino, un campione (con etichettatura comprensibile) e il nome dell’importatore, che deve essere dunque registrato.

Quali i documenti necessari per la dogana?

Trattandosi di un prodotto alimentare, il vino è una tipologia di merce che deve seguire le normative sanitare sia comunitarie che del paese di importazione. Per questa tipologia di prodotti, i controlli alla dogana sono molto più stringenti, soprattutto nel paese a destino, in quanto devono accertare che siano state rispettate tutte le normative vigenti. La documentazione da produrre in Italia per dare avvio alle procedure di export è invece più semplici; i documenti da produrre prima della partenza sono:

  • Fattura di compravendita;
  • Packing list della merce;
  • Dual Use (dichiarazione di libera esportazione).

Si tratta di documenti utili non solo per le operazioni doganali, ma anche per la produzione del documento di trasporto (B/L).

Quali tipologia di trasporto scegliere?

Non c’è una risposta assoluta nella definizione della tipologia di trasporto più idonea. Una volta accertatisi della legislazione vigente e della documentazione necessaria, ci sono due principali aspetti da considerare: il primo è rappresentato dalla scelta del giusto imballaggio per evitare danni e costi extra, il secondo riguarda invece la scelta della tipologia di trasporto che possa garantire la giusta temperatura per il prodotto specifico.

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Per merci fragili è importante utilizzare scatole imbottite con chiusura ad incastro autoadesiva, o con una pellicola di fissaggio, da inserire in un container che garantisca il mantenimento di un certo livello di temperatura. Questo secondo aspetto, tuttavia, dipende strettamente dalle esigenze dell’esportatore o dell’importatore, dal budget a disposizione e dal valore della merce.
Il trasporto aereo è la soluzione più costosa, ma quella maggiormente consigliata in caso di merce di alto valore. Infatti, per un vino particolarmente pregiato, questo tipo di spedizione riduce la probabilità di danno.
Qualora si volessero ridurre i costi di spedizione, il trasporto marittimo costituisce una valida alternativa. C’è sempre da ricordare però che, per questo tipo di trasporto, l’assicurazione è necessaria, in modo da tutelare la merce da possibili oscillazioni della nave o da fattori esterni non controllabili (mal tempo). Esistono comunque due modalità di trasporto marittimo:

  • Reefer container: sono container refrigerati che mantengono il prodotto ad una temperatura controllata (viene programmata una certa temperatura a seconda di quella richiesta per la specifica tipologia di prodotto). Vengono utilizzati solitamente per trasportare vini di alto valore. I costi sono infatti inferiori al trasporto aereo, ma superiori rispetto ad altre tipologie di trasporto marittimo.
  • Box container standard con coperta termica. La coperta termica serve per proteggere i prodotti dal calore, isolandoli. Viene installata direttamente all’interno del container. I costi sono inferiori rispetto al reefer, ma, non potendo impostare un certo livello di temperatura, è consigliabile per trasportare prodotti di basso valore o che non richiedono specifiche temperature per il mantenimento.

Come già anticipato, a destino ci saranno i maggiori controlli, per cui è sempre importante conoscere le normative vigenti e verificare i documenti richiesti, in modo da evitare sanzioni. La percentuale dei dazi doganali e dell’IVA e le tempistiche di sdoganamento dipendono dal paese importatore. È importante a tal proposito, affidarsi ad uno spedizioniere che conosca il territorio e che funga da garante, in modo da poter gestire direttamente a destino tutte le procedure doganali. Per una logistica di qualità, è importante considerare questi aspetti non solo per garantire l’integrità del prodotto, ma anche per aumentare la fiducia con il cliente destinatario.