Uno sguardo all’export italiano di acqua minerale

Le esportazioni italiane registrano un calo nell’anno del Covid-19. Confermata la leadership sul mercato americano

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Dopo oltre quindici anni di crescita ininterrotta, il commercio mondiale delle acque minerali imbottigliate ha segnato per la prima volta una battuta d’arresto. A rivelarlo sono i dati sugli scambi internazionali.
Se, dal 2000 al 2019, la domanda mondiale di acqua minerale è passata da 1.5 a circa 4 miliardi di euro, registrando un tasso di crescita medio annuo pari al 4.5%, la crisi pandemica e le conseguenti restrizioni imposte al canale Horeca hanno contribuito alla brusca frenata della domanda accusata durante lo scorso anno, con una diminuzione delle esportazioni, su base tendenziale, nell’ordine del -10%. Non fa eccezione l’export italiano, che nel 2020 incontra una contrazione delle vendite di circa 67 milioni di euro (-11% rispetto al 2019). Ciò nonostante, il mercato delle acque minerali ha assunto per l’Italia un’importanza particolare negli ultimi anni. Le esportazioni sono passate dai 323 milioni di euro del 2011 ai 542 milioni del 2020, dopo aver raggiunto un picco di 609 milioni nel 2019. Il settore riveste inoltre un ruolo strategico per il Belpaese: il saldo della bilancia commerciale del comparto è infatti ampiamente positivo, dal momento che le importazioni, in paragone alle vendite all’estero, sono praticamente inesistenti (nel 2020 ammontavano a circa 10 milioni, a fronte di una valore delle esportazioni di 542 milioni).

Il grafico seguente illustra la dinamica dell’export di acqua minerale, confrontando la performance italiana con quella mondiale (riportando a 100 il valore delle esportazioni relativo al 2011).
Come è possibile osservare, nello scorso decennio le esportazioni italiane hanno performato meglio di quelle relative al totale degli esportatori mondiali. Questo è particolarmente evidente negli anni precedenti alla pandemia: fra il 2016 ed il 2019, l’acqua minerale italiana ha riscontrato un notevole successo sui mercati internazionali, mentre le vendite complessive degli altri paesi si sono attestate su valori più contenuti. A trainare la domanda estera di acque minerali made in Italy è, oltre alla presenza di marchi dalla forte notorietà, la qualità che contraddistingue il prodotto. L’export di acqua di medio-alta qualità è infatti quello che è cresciuto di più negli anni, arrivando a costituire circa la metà delle vendite italiane (249 milioni di euro nel 2020).


Dinamica della domanda mondiale di acque minerali, valori in Euro (2011-2020)

Fonte: elaborazioni ExportPlanning


Il posizionamento dell’Italia nel mercato dell’acqua minerale


Per comprendere al meglio le potenzialità del settore, è utile porre un focus sull’andamento delle esportazioni dei principali competitors dell’Italia.
Nella classifica dei maggiori esportatori, l’Italia si posiziona al terzo posto, preceduta da Cina (551 milioni di euro di export nel 2020) e Francia (721 milioni di euro). Mentre il partner francese detiene una quota di mercato del 23% - in ribasso rispetto al 31% relativo al 2011 – la Cina possiede, alla pari dell’Italia, una quota del 17%.
Nonostante lo shock provocato dalla pandemia nel mercato, il 2020 ha visto chiudere il gap preesistente tra la domanda di acqua minerale di origine cinese ed italiana. La caduta delle esportazioni italiane (-11%) è infatti meno netta di quella accusata dai prodotti cinesi (-15%) e francesi (-13%). Tuttavia, è importante sottolineare che la concorrenza all’acqua italiana non arriva soltanto dai paesi sopra citati. Tra i top esportatori mondiali figurano anche gli Stati Uniti, unico paese a guadagnare significative quote di mercato nel 2020, il Belgio e la Georgia: lo scorso anno, le esportazioni di acqua georgiana hanno toccato quota 101 milioni di euro.


Quote di mercato per commercio di acqua minerale: maggiori esportatori (2011-2020)

Fonte: elaborazioni ExportPlanning

Avendo constatato il trend positivo delle esportazioni italiane di acqua minerale, è opportuno comprendere verso quali paesi si concentrano maggiormente le vendite.
Attualmente, i principali mercati di destinazione delle esportazioni italiane di acqua sono gli Stati Uniti, la Francia, la Germania, la Svizzera ed il Regno Unito. In termini di valori, il primo mercato di sbocco rimane quello statunitense, le cui importazioni dall'Italia superano i 220 milioni di euro. Esso è inoltre l’unico, insieme alla Svizzera, ad aver registrato una crescita degli acquisti di acqua italiana nell’anno della pandemia (+2.8%). Rappresentano invece aree promettenti per lo sviluppo del nostro export alcuni paesi del Medio Oriente verso i quali le vendite sono aumentate notevolmente negli ultimi anni, ovvero Israele, Arabia Saudita ed Emirati Arabi.


Evoluzione delle vendite italiane di acqua minerale: principali mercati di destinazione (2018-2020)

Fonte: elaborazioni ExportPlanning

Conclusioni

Sebbene la pandemia e la crisi del canale Horeca abbiano inflitto un duro colpo all’export italiano di acque minerali, le vendite del settore continuano a godere di un particolare successo sui mercati esteri, frutto dello sforzo da parte delle imprese nel proporre l’acqua minerale come prodotto tipico del food and beverage italiano. Le difficoltà del canale Horeca hanno influito anche sui risultati dei primi mesi del 2021. E' probabile tuttavia che nella primavera e estate di quest'anno la domanda mondiale di acqua minerale possa registrare un netto recupero, in linea con quello che sta interessando gli scambi di merci in generale.
Per non perdere opportunità di mercato, è tuttavia necessario anticipare i possibili futuri sviluppi, monitorando l’andamento dei flussi di commercio di acqua minerali a livello sia di mercato importatore che di paese esportatore.