Osservatorio Congiunturale: trend e previsioni del commercio mondiale per paese e settore

L’intervento di ExportPlanning alla riunione GEI - Associazione Italiana Economisti d'Impresa del 28 giugno

.

Stati Uniti Internazionalizzazione Incertezza Europa Domanda mondiale Congiuntura Asia Marketing Internazionale

Accedi con il tuo account per utilizzare le funzioni stampa migliorata (pretty print) e includi articolo (embed).
Non sei ancora registrato? registrati!

Nel corso del periodico appuntamento dell’Osservatorio Congiunturale GEI promosso dall’Associazione Italiana Economisti d'Impresa, ExportPlanning ha presentato il quadro congiunturale degli scambi internazionali, documentando la performance del commercio mondiale nei mesi più recenti, in chiave settoriale e geografica, e le previsioni di medio periodo per industria. L’Osservatorio Congiunturale è infatti un'importante occasione di confronto per gli associati, al fine di condividere analisi e “sentiment” sulle principali sfide e opportunità del quadro economico mondiale e nazionale, soprattutto a seguito della crisi pandemica internazionale[1].

La ripresa del cammino di crescita del commercio mondiale

Dopo una chiusura d’anno decisamente meno negativa di quanto inizialmente ipotizzato, anche i primi mesi del nuovo anno si sono aperti su note decisamente positive per il commercio mondiale di beni.
In particolare, il grafico che segue riporta le variazioni tendenziali mensili registrate dalla domanda mondiale di manufatti mettendo a confronto i dati raccolti e sistematizzati da ExportPlanning con quelli del Central Planning Bureau, istituto che a sua volta raccoglie ed elabora le informazioni sugli scambi internazionali di beni, aggiornati ad aprile 2021.


Pur a fronte di un effetto base di tipo statistico, visibile in particolar modo nei mesi di marzo e aprile e dovuto all’ampio calo registrato nei mesi in cui si sono registrati gli effetti più significativi della crisi pandemica, risulta evidente il forte cammino di ripresa che sta caratterizzando la domanda mondiale di beni in quantità.
Complessivamente, solo nel I trimestre si è registrata una crescita dell’ordine del 6% rispetto al corrispondente trimestre 2019 e del +3% rispetto al primo trimestre 2019. A fronte di un recupero particolarmente veloce, il commercio mondiale di beni si è infatti riportato sui livelli di scambi pre-pandemici sin dalla fine del 2020. Risulta particolarmente significativo segnalare, inoltre, come i mesi più recenti si stiano caratterizzando per fase di crescita particolamente intensa. Il commercio mondiale di beni, dopo il rallentamento accusato al crescere delle tensioni protezioniche su scala internazionale, sembra aver infatti ritrovato una nuova stagione di aumenti, paragonabile alla fase di espansione che caratterizzava gli scambi negli anni 2017-2018 (si veda il grafico che segue).


In questo contesto di forte ripresa degli scambi, quali prospettive emergono per i mesi più recenti?

I principali indicatori congiunturali anticipatori degli andamenti dei flussi commerciali nel breve periodo mostrano forti segnali di un ulteriore rafforzamento del cammino di crescita degli scambi nei mesi più recenti di aprile-maggio.
Il Good Trade Barometer, pubblicato trimestralmente dalla World Trade Organization (WTO), è tipicamente un indicatore anticipatore dei cambiamenti nella traiettoria del commercio mondiale di merci rispetto al trend di medio periodo. L’ultima release dell’indice, pubblicata lo scorso 28 maggio, segna il valore record di 109.7, ben 10 punti al di sopra del trend, evidenziando la natura ampia della ripresa e segnalando un'accelerazione del ritmo di espansione (si veda il grafico che segue).


Nella stessa direzione vanno i segnali ricavabili dall’indice di produzione industriale, stimata sulla base dei PMI dell’industria manifatturiera, che segna un ulteriore aumento nei mesi di aprile-maggio. In particolar modo, la componente dei nuovi ordinativi esteri del Global Manufacturing PMI si mantengono stabilmente al di sopra della soglia di espansione di 50, a fronte di un valore di 54.7 in aprile e di 54.9 in maggio.

Il profilo geografico e settoriale della ripresa

Pur a fronte di un recupero particolarmente significativo, abbiamo più volte segnalato come questo sia caratterizzato da un profilo settoriale e geografico relativamente asimmetrico. Il grafico che segue posiziona i principali paesi importatori del mondo in relazione alla variazione registrata nel 2020 (asse x) e della variazione del primo trimestre 2021 sul corrispondente periodo del 2019 (asse y), al fine di distinguere le aree del mondo che hanno più velocemente recuperato e/o superato i valori precrisi da quelle che registrano ancora qualche difficoltà.


Particolarmente trainante nell'attuale congiuntura risulta la domanda dell'area asiatica, che si affianca all'ottima performance registrata nel corso del 2020. In forte accelerazione nell'ultimo trimestre l'America del Nord, guidata dagli Stati Uniti. Saranno infatti proprio queste due aree a guidare la crescita delle importazioni nel corso dei prossimi mesi del 2021.
Più eterogenea la situazione per il Vecchio Continente, dove ritroviamo in posizioni nettamente contrapposte la performance della Polonia e quelle di Gran Bretagna, Spagna e Francia.

Sei interessato a ricevere una selezione delle più rilevanti news della settimana sul commercio estero? Iscriviti gratis a World Business Newsletter!

Vai agli ultimi numeri della World Business Newsletter

Altrettanto differenziato risulta il quadro settoriale, come anticipato nell'articolo Si consolida la ripresa del commercio mondiale nel I trimestre dell’anno.
Sul fronte dei beni di consumo, in particolare, anche nel corso dell'ultimo trimestre si è assistito a un ulteriore rafforzamento dei trend di consumo "figli" della pandemia, con un aumento della domanda di Agroalimentare, Pharma e Sistema Casa, a fronte di una maggiore persistenza delle difficoltà del sistema moda-persona, che si colloca su valori ancora largemente inferiori a quelli pre-pandemia. Secondo le previsioni ExportPlanning, disponibili al link, la filiera tessile-moda chiuderà infatti il 2021 con una flessione del -10% rispetto ai valori 2019.
Segnali incoraggianti sul fronte dei beni di investimento, per i quali, insieme alla crescita dell'industria Strumenti e componenti ICT, con relativa filiera, si registra un progressivo recupero anche dei Macchinari e delle Attrezzature Industriali, segnale di una progressiva ripartenza degli investimenti nel mondo.


[1] Per un elenco completo di tutti gli interventi si veda il seguente link.