Segnali di riposizionamento dai distretti italiani più esposti sul mercato russo: alcuni casi studio

I dati aggiornati al 1° trimestre dell'anno documentano alcune prime tendenze di rafforzamento su mercati alternativi

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I dati di commercio estero dei territori italiani nel primo trimestre dell'anno, disponibili nel tool Exportpedia, consentono di documentare l'evoluzione delle vendite estere di quei distretti più esposti al conflitto russo-ucraino in termini di portafoglio mercati.
I casi qui di seguito presentati evidenziano la capacità di alcuni di questi distretti a riorientare le proprie vendite estere su mercati alternativi a quelli di Russia e Ucraina, consentendo loro di mantenersi in crescita.

Il caso del distretto calzaturiero di Fermo

Il distretto calzaturiero di Fermo è uno dei casi di distretti maggiormente esposti sul mercato russo (si veda in merito l'articolo del magazine Export Best Practice). Nel trimestre più recente (si vedano le informazioni Exportpedia), a fronte delle cadute delle vendite in Russia (-38.9% tendenziale, peggiore performance assoluta per intensità della riduzione nel portafoglio mercati distrettuale) e Ucraina (-51.5%), esso ha saputo evidenziare risultati ampiamente positivi (+16.6% tendenziale), rafforzando il proprio posizionamento sui mercati asiatici di Cina e Sud Corea e sul mercato statunitense.

Export di calzature della provincia di Fermo: andamenti tendenziali 1° trimestre 2022
Fonte: ExportPlanning-Exportpedia

Il mercato cinese, scalando ben 5 posizioni nell’ultimo biennio, è arrivato nel 1° trimestre 2022 a rappresentare il secondo mercato di destinazione delle esportazioni provinciali di calzature - appena dietro il mercato tedesco, tradizionale destinazione del distretto- e, con un controvalore di quasi 18 milioni di euro nel trimestre (quasi 65 milioni € su base annua), equivale a quasi il 20 per cento delle esportazioni italiane del settore.

Segue a ruota il mercato statunitense, che nel primo trimestre dell’anno ha assorbito oltre il 10 per cento delle esportazioni distrettuali (per un controvalore di oltre 16 milioni di euro, pari ad oltre 56 mln € su base annua), posizionandosi al terzo posto assoluto nel portafoglio mercati esteri delle imprese distrettuali.

Il mercato sudcoreano, recuperando pienamente i livelli pre-pandemici nelle vendite distrettuali, si posiziona (con 4.7 milioni di euro nell’ultimo trimestre, pari a circa 15 milioni € su base annua) in decima posizione nel portafoglio mercati esteri del distretto (dodici mesi prima era al 13° posto in graduatoria).

Il caso del distretto abbigliamento-maglieria di Perugia

Nel primo trimestre dell'anno il distretto abbigliamento maglieria di Perugia, fortemente esposto sul mercato russo (si veda in merito l'articolo), ha saputo registrare, pur a fronte di una caduta delle vendite in Russia (-25.8%; mercato con la peggiore performance nel portafoglio estero distrettuale) e Ucraina (-37.9%), una performance complessiva di elevata crescita (+23.2% tendenziale, raggiungendo così un nuovo punto di massimo assoluto per le vendite estere del distretto), attraverso il rafforzamento della propria presenza sui mercati di Stati Uniti, Cina, Francia, Regno Unito ed Emirati Arabi (si veda in merito Exportpedia).

Export di abbigliamento provincia di Perugia: andamenti tendenziali 1° trimestre 2022
Fonte: ExportPlanning-Exportpedia

In particolare, la performance di crescita sul mercato statunitense appare molto sostenuta (+11 milioni di euro nel solo primo trimestre dell'anno, pari al +64 per cento tendenziale), arrivando a rappresentare quasi il 23 per cento del totale esportato dal distretto.

Anche sul mercato cinese l'incremento tendenziale delle vendite distretturali nel primo trimestre dell'anno appare notevole (+81 per cento) e fa sì che tale mercato salga dal 7° al 5° posto (dall'11° posto del 2020) tra le destinazioni più rilevanti dell'export distrettuale.

Guadagnano posizioni anche le vendite distrettuali rivolte ai mercati di Francia (dal 5° a 3° posto), Regno Unito (dal 13° al 10° posto) ed Emirati Arabi (dal 22° al 16° posto, consolidando i progressi già evidenziati nel 2021).

Il caso della Inox Valley del trevigiano

Un altro caso interessante di distretto esposto sul mercato russo è quello della cosiddetta "Inox Valley trevigiana" (si veda in merito l'articolo). Nel primo trimestre dell'anno l'export della provincia di Treviso di elettrodomestici casa (si veda in merito Exportpedia) ha toccato un nuovo punto di massimo assoluto.

Export elettrodomestici provincia di Treviso: andamenti tendenziali 1° trimestre 2022
Fonte: ExportPlanning-Exportpedia

In particolare, le vendite distrettuali hanno sì confermato anche nel primo trimestre 2022 la dinamica di crescita sul mercato russo (+15%), che si mantiene al quinto posto tra le destinazioni più rilevanti dell’export distrettuale. Al contempo, però, vanno segnalati i progressi delle vendite distrettuali sul mercato statunitense (+69.3% tendenziale nel trimestre più recente), che sale dal 6° al 3° posto assoluto nelle destinazioni dell’export distrettuale (dopo Germania e Francia) e consolidando i progressi già evidenziati nel 2021.

Il caso della rubinetteria del distretto di Lumezzane

Non da ultimo, va evidenziato il caso della rubinetteria del distretto di Lumezzane (Brescia) (si veda in merito l'articolo), che nel primo trimestre dell’anno ha registrato una significativa crescita delle proprie esportazioni (+14.1% tendenziale), toccando un nuovo punto di massimo (si veda in merito Exportpedia).

Le vendite estere del distretto hanno sì confermato dinamiche di crescita sul mercato russo (+10.2%), ma meno accelerate della media e scendendo così dal 7° all’8° posto tra le principali destinazioni estere del distretto, ed hanno soprattutto giovato delle crescite sui mercati di Stati Uniti, Germania e Polonia (rispettivamente 2°, 1° e 5° mercato di destinazione del distretto).

Export rubinetti e valvole provincia di Brescia: andamenti tendenziali 1° trimestre 2022
Fonte: ExportPlanning-Exportpedia

Sul mercato statunitense l'export distrettuale (in crescita tendenziale del +44 per cento) ha evidenziato un incremento di ben 26 milioni di euro, arrivando ad un nuovo punto di massimo (oltre 85 milioni di euro su base trimestrale, pari ad oltre 331 milioni di euro su base annuale: +24.8% rispetto ai livelli pre-pandemici).

Sul mercato tedesco le vendite del distretto hanno toccato nel primo trimestre dell'anno un nuovo punto di massimo (superando i 450 milioni di euro nei valori annualizzati); analogo discorso per le vendite sul mercato polacco, che hanno sfiorato gli 85 milioni di euro su base annua, di quasi il 30 per cento superiori ai valori pre-pandemici.

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Conclusioni

In questo articolo sono stati documentati alcuni casi significativi di distretti italiani particolarmente esposti al conflitto russo-ucraino (e alle relative sanzioni), che nel primo trimestre dell'anno hanno saputo rafforzare il proprio posizionamento su mercati esteri alternativi a quelli di Russia e Ucraina, più che compensando le rilevanti cadute che nella maggioranza dei casi hanno interessato le vendite sui mercati direttamente coinvolti dal conflitto.

Sarà interessante verificare se tale riposizionamento risulterà confermato nel prossimo futuro, alla luce dei dati del trimestre in corso e dei trimestri successivi, data una prospettiva di chiusura de facto del mercato russo per le imprese occidentali per un orizzonte temporale certamente non breve.

L'applicazione della metodologia proposta dal tool Market Selection di ExportPlanning per la scelta di mercati alternativi ad alto potenziale potrà essere certamente di supporto alle imprese distrettuali più direttamente coinvolte dai riflessi del conflitto.