L'export campano in un orizzonte di lungo periodo
Una overview in occasione dell’incontro di presentazione del Premio Export Italia a Napoli
Pubblicato da Marcello Antonioni. .
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La tappa napoletana della presentazione del Premio Export Italia, che si terrà la prossima settimana1, sarà l’occasione per delineare un quadro di lungo periodo delle esportazioni territoriali regionali.
Le imprese della regione Campania stanno evidenziando una dinamicità molto elevata delle proprie esportazioni denominate in euro: nella media del 2021 l’export regionale ha registrato una crescita del +12.8%, recuperando ampiamente la penalizzazione subita l’anno prima in seguito allo scoppio della crisi pandemica (-5.6%) e arrivando alla cifra record di 13.1 miliardi € su base annua.
Il primo semestre 2022 ha evidenziato un’ulteriore accelerazione del ritmo di crescita dei valori in euro esportati dalla regione, con un aumento tendenziale prossimo ai 28 punti percentuali, che – proiettato su base annua – porta ad un nuovo punto di massimo nei valori esportati su base annua (14.9 miliardi di euro).
Fig.1 – Campania: dinamica delle esportazioni territoriali
(valori trimestrali)
www.exportpedia.it
In un’ottica di lungo periodo, tra il 2010 e gli ultimi quattro trimestri, le esportazioni regionali hanno sperimentato una crescita complessiva del +67.2%, risultato che appare in linea con la media complessiva nazionale (+70.2%), ma più dinamico dell’insieme delle altre regioni del Mezzogiorno (+46.6%).
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Le performance provinciali
Le province campane che hanno offerto i maggiori contributi alla crescita delle esportazioni regionali nel periodo considerato sono, in primis, Napoli, che ha registrato tra il 2010 e l’ultimo anno storico un incremento del proprio export di oltre 3 miliardi di euro, arrivando a superare gli 8 miliardi di euro su base annua, e – anche se in misura minore – Salerno e Avellino, con incrementi rispettivamente di 1.3 miliardi e 1 miliardo di euro.
Tab. 1 - Esportazioni campane per provincia (valori in miliardi di euro)
Provincia | 2010 | Ultimi 4 Trimestri | Var.% U. 4 Trim./2010 |
Napoli | 5.0 | 8.1 | +60.9 |
---|---|---|---|
Salerno | 1.9 | 3.2 | +66.6 |
Avellino | 0.9 | 1.9 | +111.0 |
Caserta | 1.0 | 1.6 | +58.0 |
Benevento | 0.1 | 0.2 | +96.6 |
TOTALE | 8.9 | 14.9 | +67.2 |
Fonte: ExportPlanning-Exportpedia
In particolare, la provincia di Salerno, grazie ai miglioramenti conseguiti, ha saputo raggiungere negli ultimi 4 trimestri un valore cumulato annuo di 3.2 miliardi di euro, rafforzando il suo secondo posto nel ranking regionale. Da rimarcare, certamente, la performance di crescita della provincia di Avellino, che è arrivata ad esprimere un export su base annua prossimo ai 2 miliardi di euro, posizionandosi in terza posizione nel ranking regionale (sopravanzando Caserta).
La provincia di Caserta ha comunque evidenziato un incremento significativo (+0.6 miliardi di euro, pari al +58%), così come particolarmente dinamico in termini relativi (seppure con valori complessivamente contenuti) è apparso l’export della provincia di Benevento (+96.6% dal 2010 ad oggi).
Le performance settoriali
In termini settoriali, particolarmente spiccato è stato l’aumento segnato dalle esportazioni di Agroalimentare (+2.6 miliardi di euro dal 2010 ad oggi), che si attestano al primo posto tra i settori regionali per valore di export negli ultimi quattro trimestri, superando – seppur di poco - la Metalmeccanica. Quest’ultima ha evidenziato una performance di crescita delle proprie esportazioni relativamente meno favorevole (+60% nel complesso del periodo, fortemente penalizzato dalla crisi Covid2) alla media regionale, ma offrendo comunque un contributo particolarmente significativo (+1.9 miliardi di euro) alla crescita delle vendite all’estero campane.
Un altro settore regionale che ha performato in maniera molto positiva nel periodo considerato è quello della Chimica-Farmaceutica, che dal 2010 ad oggi ha espresso una crescita cumulata pari a 1.5 miliardi di euro (corrispondente ad un tasso di variazione del +122%), arrivando a quota 2.7 miliardi di euro negli ultimi quattro trimestri e rafforzando la terza posizione nel ranking settoriale dell’export della regione.
Di contro, si segnalano andamenti al di sotto della media regionale per l’export di Sistema Moda e, soprattutto, di Sistema Casa (Tab.2).
Tab. 2 - Esportazioni campane per settore (valori in miliardi di euro)
Settore | 2010 | Ultimi 4 Trimestri | Var.% U. 4 Trim./2010 |
Agroalimentare | 2.7 | 5.3 | +95.0 |
---|---|---|---|
Metalmeccanica | 3.2 | 5.2 | +60.0 |
Chimica-Farmaceutica | 1.2 | 2.7 | +122.0 |
Sistema Moda | 1.0 | 1.1 | +11.6 |
Sistema Casa | 0.8 | 0.7 | -12.4 |
TOTALE | 8.9 | 14.9 | +67.2 |
Fonte: ExportPlanning-Exportpedia
Dal 2010 ad oggi il Sistema Casa ha visto addirittura ridursi il proprio valore esportato, a causa soprattutto della crisi del segmento degli apparecchi per uso domestico (-144.3 milioni di euro dal 2010 ad oggi, corrispondenti al -76 per cento).
Analogamente, dal 2010 ad oggi l’export di Sistema Moda – fortemente penalizzato dalla crisi pandemica3 - ha sperimentato complessivamente una moderata crescita (+11.6%). Numerosi appaiono i segmenti all’interno del Sistema Moda che hanno sperimentato un ridimensionamento del valore esportato: dal cuoio e prodotti in cuoio (che ha perduto oltre 20 milioni di euro tra il 2010 ed oggi) alle calzature (-12.7 milioni di euro).
Le performance per aree geografiche di destinazione
Oltre il 41% delle esportazioni regionali viene assorbito dai mercati europei UE, con un contributo particolarmente positivo (+2.5 miliardi di euro) alla crescita delle esportazioni campane complessive dal 2010 ad oggi, grazie soprattutto ai progressi evidenziati dall'export regionale sui mercati di Germania (+615 milioni di euro), Spagna (+307 mln €) e Francia (+294 mln €).
Significativa risulta, inoltre, la quota assorbita dai mercati europei non UE (23.5%), che dal 2010 ad oggi hanno visto incrementare di 1.5 miliardi di euro il valore esportato dalle imprese campane, grazie soprattutto alle performance sui mercati di Svizzera (+688 milioni di euro), Regno Unito (+408 mln €) e Turchia (+283 mln €).
Contributi positivi hanno inoltre caratterizzato le vendite regionali rivolte alle aree di mercato di Nord America (ex-NAFTA) e Medio Oriente Nord Africa (MENA), con crescite complessive dal 2010 ad oggi di circa 0.7 miliardi di euro per entrambe le aree (Tab. 3). In particolare, i mercati trainanti di queste aree per l’export campano sono risultati, nell’ordine, Stati Uniti (+658 milioni di euro dal 2010 ad oggi), Kuwait (+298 mln €), Tunisia (+202 mln €) e Qatar (+135 mln €).
Tab. 3 - Esportazioni campane per area di destinazione
(valori in miliardi di euro)
Area | 2010 | Ultimi 4 Trimestri | Var.% U. 4 Trim./2010 |
Europa UE | 3.7 | 6.1 | +66.3 |
---|---|---|---|
Europa non-UE | 2.0 | 3.5 | +74.0 |
NAFTA | 1.0 | 1.7 | +74.3 |
MENA | 0.8 | 1.5 | +82.3 |
Asia | 0.7 | 0.9 | +28.6 |
America Latina | 0.2 | 0.4 | +104.0 |
Oceania e Sudafrica | 0.2 | 0.3 | +64.7 |
Africa Sub-Sahariana | 0.3 | 0.2 | -28.4 |
Resto del Mondo | 0.1 | 0.3 | +253.1 |
TOTALE | 8.9 | 14.9 | +67.2 |
Fonte: ExportPlanning-Exportpedia
Il continente asiatico costituisce, invece, un’area di mercato ancora solo marginalmente servita dalle esportazioni campane, rappresentando appena il 6 per cento delle vendite all’estero regionali degli ultimi quattro trimestri. Tale quota risulta, peraltro, in diminuzione (in calo di quasi 2 punti) rispetto ad inizio del decennio scorso, a testimonianza di una elevata difficoltà del tessuto imprenditoriale campano ad affrontare con successo i mercati asiatici. Tra i mercati asiatici che hanno sperimentato i maggiori incrementi dal 2010 ad oggi nelle esportazioni regionali vanno segnalati i casi di Corea del Sud (+84 milioni di euro) e, in misura minore, India (+44 mln €) e Giappone (+42 mln €), mentre – ad esempio – la Cina risulta sostanzialmente stabile nelle vendite delle imprese campane dal 2010 ad oggi.
Completano il quadro le esportazioni regionali rivolte ad America Latina (0.4 miliardi di euro negli ultimi quattro trimestri, per una quota del 2.4 per cento sull’export regionale complessivo), all’area Oceania-Sudafrica (0.3 miliardi di euro, con una quota dell’1.8 per cento) e all’Africa Sub-Sahariana (0.2 miliardi di euro, peraltro in riduzione nel periodo considerato).
Conclusioni
Come documentato in questo articolo, le performance esportative di lungo periodo delle imprese campane appaiono mediamente più favorevoli dell'insieme delle imprese esportatrici del resto del Mezzogiorno. In particolare, in un contesto di pressoché generalizzate crescite (favorite nel periodo più recente da fenomeni inflattivi e valutari, quali la svalutazione dell'euro), risulta utile indagare i casi di maggiore successo dell'export regionale, quali casi studio per stimolare lo spirito emulativo di imprese esportatrici e non del territorio. Tale approfondimento sarà documentato, a cura di Marzia Moccia di StudiaBo, nell'ambito dell'evento di presentazione del Premio Export Italia di lunedì prossimo a Napoli4.
1) Lunedì 5 dicembre alle ore 17 presso l'Unione Industriali Napoli si svolgerà l'ultimo evento di presentazione del Premio Export Italia organizzato da UNIEXPORTMANAGER: si vedano il dettaglio dell'evento e il form di iscrizione.
2) Nel 2020 le esportazioni campane di Metalmeccanica hanno registrato una caduta di quasi 18 punti percentuali nei valori in euro, risultando, dopo il Sistema Moda, il settore campano più penalizzato dalla crisi pandemica.
3) Nel 2020 l’export campano di Sistema Moda si è contratto di oltre 31 punti percentuali nei valori in euro. Tale forte penalizzazione non è stata ancora completamente recuperata: negli ultimi quattro trimestri il valore delle esportazioni campane di Sistema Moda risultano ancora di quasi 12 punti percentuali inferiori ai livelli pre-pandemici (2019).
4) Il Premio Export Italia nasce proprio con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza delle Micro-Piccole-Medie-Imprese (MPMI) del territorio riguardo alle opportunità offerte dai mercati internazionali. Attraverso la condivisione di modelli di successo nell’export, sperimentati da altre imprese della medesima classe dimensionale, il Premio vuole infatti animare lo spirito di emulazione e motivare anche aziende non esportatrici a intraprendere con fiducia un processo di internazionalizzazione.