Da Treviso all'Africa: un Continente di sfide e opportunità
L’Africa rappresenta un mercato ampio e complesso, ma con un vasto potenziale di opportunità ancora poco esplorate. Un focus sulla provincia di Treviso
Pubblicato da Marzia Moccia. .
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Il 2024 ha portato l’Africa al centro del dibattito politico italiano sul futuro delle relazioni commerciali bilaterali. Ormai un anno fa, lo scorso gennaio, il Belpaese ha infatti annunciato il Piano strategico Mattei, nel corso del vertice Italia-Africa. Il Piano Mattei si propone come uno strumento ambizioso, che va oltre la politica di cooperazione allo sviluppo. L’obiettivo è quello di avviare un’iniziativa di politica estera di portata significativa, al fine di instaurare un vero partenariato tra Italia e Africa, con benefici reciproci in ambito economico, sociale, ambientale e culturale, basato sulla convergenza degli interessi nazionali.
Sulla base di questa direttrice di intervento nazionale, abbiamo approfondito i legami di particolari territori con il Continente africano, a fronte di un'iniziativa lanciata da Banca Terre Venete in collaborazione con il Gruppo BCC Iccrea, con il coinvolgimento di StudiaBo (si veda il precedente focus sulla provincia di Vicenza: Futuro in Africa: il ruolo del Nord-Africa per l’export vicentino).
Il caso studio della provincia di Treviso
Nel 2023 l’interscambio commerciale Treviso-Africa è ammontato a 599 milioni €, di cui 363 milioni di export e di 236 milioni di import. Si tratta di dati interessanti in quanto consentono di mettere in luce il ruolo ridotto del Continente africano nelle relazioni commerciali estere del territorio.
Se paragonato al media complessiva nazionale appare infatti evidente come, sia sul fronte dell’ approvvigionamento sia per i mercati di vendita, la rilevanza dell’Africa è sostanzialmente molto contenuta. Basti pensare che l’Africa rappresenta meno del 3% delle vendite estere di Treviso e fornisce meno del 3% delle materie prime e intermedi per i processi produttivi locali (a fronte di una media nazionale relativamente più elevata in entrambi i casi).
Fig. 1 - Rilevanza Africa in termini di mercato di destinazione: Italia vs Treviso
Fonte: ExportPlanning
Fig. 2 - Rilevanza Africa in termini di mercato di approvvigionamento: Italia vs Treviso
Fonte: ExportPlanning
Inoltre, per entrambi i casi, si evidenzia un progressivo ridimensionamento del peso dell’area geografica, aspetti che intercettano ampi margini di crescita nelle relazioni bilaterali territoriali.
La struttura dell’interscambio Treviso-Africa è la rappresentazione delle specializzazioni produttive locali.
In particolare, allo stato attuale, le esportazioni provinciali vedono la larga predominanza delle voci del comparto Metalmeccanica (in primis Macchinari e Prodotti in Metallo) e Sistema Casa (Mobili, apparecchi per uso domestico). A questi segmenti seguono, quasi a pari merito, la filiera della Moda e quella dell’Agroalimentare.
Fig.3 - Composizione export Treviso verso Africa (2023)
Fonte: ExportPlanning
In termini geografici, il Nord-Africa assorbe circa il 60% dell’export di Treviso, tuttavia appaiono rappresentate anche le geografie dell’Africa Sub-Sahariana (detenendo circa il 20% dell’export provinciale) e il Sudafrica (per un ulteriore 20%).
Più sbilanciata appare, invece, la composizione delle importazioni, dove il peso più rilevante è rivestito dal comparto Tessile e Moda che rappresentano oltre il 75% delle importazioni locali dal Continente africano.
Fig.4 - Composizione import Treviso da Africa (2023)
Fonte: ExportPlanning
Il risultato si spiega in larga parte per i legami di filiera esistenti con la Tunisia.
Le direttrici di sviluppo
Oltre al rafforzamento dei legami economico-commerciali per i settori già esistenti, per il territorio di Treviso si aprono interessanti spunti di crescita per le iniziative lanciate dal Piano Mattei, che prevedono progetti pilota in Algeria, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico, Repubblica del Congo e Tunisia. Si tratta, infatti, di economie per le quali le attività di cooperazione si concentrano soprattutto su:
- settore agricolo e irrigazione, al fine di migliorare la modernizzazione dei mezzi, della tecnologia e del know-how agricolo locale e la capacità di accesso all’acqua, per rispondere alle crescenti esigenze in materia di sicurezza alimentare;
- settore energy, al fine di ampliare il potenziale locale nei segmenti delle rinnovabili e avviare un percorso di diversificazione dell'economia;
- sistema salute, per il rafforzamento delle strutture sanitarie del Continente, migliorando l’accessibilità e la qualità dei servizi e dell’attività di prevenzione;
- infrastrutture, in riferimento a quelle fisiche e digitali (es. connettività);
- istruzione, al fine di favorire una strategia industriale che porti valore aggiunto, occupazione e know-how nelle filiere di produzione locali e nei progetti di localizzazione in Africa di imprese italiane.
I settori e i Paesi designati dal Piano, oltre a essere in linea con le priorità dei Governi locali e con le azioni della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, serviranno da punto di partenza per la designazione di nuovi partenariati in nuovi campi di intervento, ma anche da esempio di sinergia tra pubblico e settore privato.
Esplorare nuove frontiere di opportunità e nuovi strumenti per permettere alle imprese italiane di essere presenti sul mercato è l’obiettivo di un'iniziativa lanciata da Banca Terre Venete in collaborazione con il Gruppo BCC Iccrea, con il coinvolgimento di StudiaBo.